L’indice azionario è un indicatore finanziario che rileva l’andamento sintetico dei titoli quotati in quel mercato. E’ una misura statistica che riflette le variazioni aggregate dei prezzi delle azioni di un gruppo selezionato di società quotate in quella borsa valori. Gli indici azionari sono utilizzati per valutare e descrivere le prestazioni generali del mercato azionario o di un settore specifico dell’economia.
Gli indici azionari sono composti da un insieme di azioni rappresentative di un mercato (esempio la borsa valori di Londra oppure di Chicago) o di un settore particolare (esempio l’indice dei titoli tecnologici nella borsa di New York oppure del settore bancario a Milano).
Ogni borsa valori determina il proprio indice e adotta la sua metodologia specifica per la selezione delle azioni da inserire nell’indice e il calcolo delle variazioni percentuali.
Come si calcola l’indice e la sua variazione
Gli investitori utilizzano gli indici azionari come punto di riferimento per valutare le prestazioni del proprio portafoglio di investimenti o per confrontare le prestazioni di un investimento con quelle del mercato nel suo complesso. E’ quindi importante comprendere come sono costruiti questi indici. La variazione percentuale di un indice riflette la performance media delle azioni incluse in esso.
I metodi statistici di calcolo dell’indice che possono essere utilizzati sono i seguenti:
- indice equally weighted in cui tutti i titoli hanno lo stesso peso nell’indice;
- indice price weighted in cui il peso del titolo nell’indice dipende dal prezzo del titolo nella borsa;
- indice value weighted in cui il peso del titolo nell’indice dipende della capitalizzazione del titolo nella borsa.
Esempi di come si calcola un indice azionario
– Se un indice price weighted aumenta del 2%, ciò indica che in media i prezzi delle azioni che lo compongono sono cresciute del 2%, alcune avranno guadagnato a questo non esclude che alcune possano aver perso terreno. Questo metodo ha dei limiti, poiché le azioni più rischiose hanno maggiore volatilità del prezzo e tendono a gonfiare questi indici.
– Se un indice value weighted aumenta del 2%, ciò indica che i prezzi delle azioni a maggiore capitalizzazione sono cresciuti del 2%.
La maggior parte degli indici borsistici mondiali adotta il sistema value weighted, solo pochi utilizzano il criterio price weighted.
Gli indici azionari più importanti
Gli indici azionari più importanti nei mercati mondiali sono il Dow Jones Industrial Average (DJIA) negli Stati Uniti, l’indice Standard & Poor’s 500 (S&P 500) e l’indice Financial Times Stock Exchange (FTSE100) nel Regno Unito. All’interno del mercato statunitense è molto importante l’indice dei titoli azionari del settore tecnologico, il National Association of Dealers Automated Quotations (NASDAQ) che è un sotto indice della borsa di New York.
In Asia sono importanti gli indici della borsa giapponese, l’indice Nikkei e della borsa cinese di Shanghai e di Hong Kong, l’indice Hang Seng.
Le borse valori hanno stretto degli accordi mondiali per permettere ai loro trader di scambiare titoli nell’arco delle 24 ore; un esempio è l’indice FTSE che è calcolato per la borsa di Londra (FTSE100) e di Milano FTSE Mib (qui se vuoi approfondire come funziona il FTSE MIB).
La storia degli indici azionari
I mercati azionari nascono diversi secoli fa per lo scambio di beni (come le commodity) e di titoli finanziari (come le azioni, le obbligazioni e le valute). I mercati azionari nascono in nord Europa grazie alla maggiore apertura dei sistemi economici verso le imprese. Nel XVI secolo a Bruges prima e Aversa poi nascono i primi mercati azionari organizzati; lì venivano scambiate promesse di acquisto e vendita legate ai commerci di beni in Europa e con il nuovo mondo.
Strategia di copertura di portafoglio con gli indici azionari
Gli indici azionari sono misure statistiche fondamentali per implementare efficacemente le strategie di copertura dei portafogli di titoli azionari. Il portafoglio titoli di ogni investitore ha un Value at Risk (VaR), cioè un valore ponderato per il rischio.
L’investitore definisce a priori il rischio che può tollerare (basso, medio oppure alto) e in base ad esso investe i propri risparmi tra titoli quotati nelle diverse borse che hanno rischio basso, medio e alto. La combinazione di titoli diversi crea un portafoglio più o meno aggressivo, che riflette più o meno proporzionalmente le oscillazioni dell’indice di mercato.