Per citare il primo ministro italiano Matteo Renzi all’apertura del semestre di presidenza italiano dell’Unione, se dovessimo fare un “selfie” della settimana che si apre oggi sarebbe il ritratto della noia. Almeno a cavallo dell’oceano Atlantico: senza dati macroeconomici rilevanti negli Stati Uniti o in Europa, i mercati sono attesi piuttosto piatti. Sul fronte Pacifico invece ci sarà più movimento, così come in Canada dove i dati sull’occupazione si uniranno ad un generalizzato fermento sul mercato delle commodities il tutto a dare ulteriore vitalità ad un dollaro canadese in gran forma.
Market Movers della Settimana
Settimana povera di dati sul fronte occidentale con Europa e Stati Uniti relativamente scarichi di appuntamenti macro rilevanti.
Lunedì 7 alle 14:30 il dato sui permessi edilizi canadesi e alle 16:00 l’indice Ivey PMI
Martedì 8 alle 10:30 il dato sulla produzione manifatturiera mensile nel Regno Unito atteso in flessione a 0.3% rispetto allo 0.4% della lettura precedente.
Mercoledì 9 dati cinesi alle 3:30 sull’inflazione annualizzata attesa a rispetto al precedente a 2.5%.
Giovedì 10 dati australiani alle 3:30 sulla variazione del numero di occupati attesi in progressione a 12.0 mila unità rispetto alla performance deludente ferma a -4.8 mila unità della rilevazione precedente. Alle 4:00 dati cinesi sulla bilancia commerciale attesa rispetto al precedente a 35.92 miliardi. Alle 13:00 nel Regno Unito la decisione sui tassi d’interesse attesi stabili allo 0.50% e decisione sul quantitative easing attesa anche in questo caso invariata a 375 miliardi.
Venerdì 11 alle 14:30 il dato canadese sulla variazione del numero di occupati attesi in rallentamento a 14.0 mila unità rispetto alle 25.8 mila della rilevazione precedente per un tasso di disoccupazione fermo al 7.0%.
EUR/USD
Dopo una settimana all’insegna dei ribassi la settimana più noiosa dell’anno si apre con un nulla di fatto per la moneta unica che rimane ben ancorata sotto il livello di 1.36 anche in queste ore. L’assenza di dati determinanti per tutta la settimana contribuirà a rendere i movimenti piuttosto irrazionali e legati a shock momentanei (notizie, dichiarazioni, eventi) ma senza prendere una direzionalità definita. Attenzione quindi ai livelli chiave intorno a 1.36 e 1.3550.
GBP/USD
La sterlina inglese non ne vuole sapere di scendere anche se la permanenza laterale sul livello 1.7150 è un chiaro segnale che l’interlocutorietà finirà con l’appuntamento con la BOE di questa settimana. Tecnicamente, scaricato un po’ il RSI, i livelli in cui sta scambiando la moneta di Sua Maestà sono comunque molto alti e una correzione all’interno del canale rialzista potrebbe portare il cable a 1.71 con minimi fino a 1.7080. Attenzione anche in questo caso alle notizie e dichiarazioni.
USD/JPY
Inizio di settimana sonnolento anche per lo yen che torna a 102, neanche a farlo apposta, trascinato dalla performance non esaltante delle piazze asiatiche e dai dati della notte. Ancora una volta, l’assenza di direzionalità e la presenza di un fortissimo trading range (movimento laterale ndr) fanno il resto portando USD/JPY verso i massimi relativi e poi di nuovo giù ai minimi. Attenzione anche in questo caso ai livelli chiave a 102 e 101.50.