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Azionario in recupero e oggi parlerà Powell. Brexit, oggi il rapporto BoE

Pubblicato 28.11.2018, 10:23

Buongiorno ai lettori di Investing.com.

Il sentiment di mercato, nelle ultime ore, sembra migliorato e la propensione al rischio è tornata a batter cassa. Varie le notizie che hanno catalizzato l’attenzione degli operatori, in primis i media italiani hanno riportato indiscrezioni secondo cui la EU sarebbe disposta ad accettare un deficit del 2% per il 2019. Ipotesi suffragata dai nostri leader politici, intenzionati a ritoccare la manovra di bilancio di qualche decimale. Nel frattempo la giornata di ieri è stata segnata dalle parole di Clarida, n°2 della FED e molto vicino al presidente Powell, il quale proprio oggi dovrebbe pronunciarsi dipingendo per l’ennesima volta un quadro luminoso dell'economia statunitense.

I mercati azionari USA hanno chiuso la sessione di ieri con modesti guadagni, ma dopo aver recuperato le perdite iniziali. Le azioni asiatiche hanno proseguito il trend al rialzo con guadagni che hanno raggiunto punte dell'1,0% sui principali listini.

Veniamo alla Brexit, perché a quanto pare la May sarebbe intenzionata a concedere modifiche parlamentari all’attuale accordo. Il Parlamento sarà quindi libero di votare una serie di modifiche prima di dare l’approvazione definitive. Dalla Gran Bretagna agli USA, dove il consigliere economico di Trump, Kudlow, ha espresso ottimismo su un possibile accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti già al termine del G20 che si terrà Argentina, ma ha anche precisato che i negoziati fino a questo momento sono stati infruttuosi e che una nuova ondata di tariffe è alle porte.

Altro appuntamento atteso, ieri, era quello con la banca centrale della Nuova Zelanda che a quanto pare alleggerirà le restrizioni sui prestiti ipotecari. In tal modo si vuole stimolare il mercato immobiliare in quanto le restrizioni sugli acquirenti stranieri stanno gravando pesantemente sulla domanda.

Arriviamo al calendario economico di oggi, piuttosto scarso è vero, ma che avrà un dato certamente impattante per il Dollaro (e non solo): la seconda lettura del PIL del 3° trimestre, atteso in calo al 3,5% dal 4,2% precedente. Attenzione anche al rapporto sulla stabilità finanziaria della BoE, che si soffermerà sui diversi scenari della Brexit e comunicherà i risultati dello stress test sulla banche britanniche.

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