Davide Marone, 28 ottobre 2014
Ancora contenuta dunque la volatilità apprezzata all’inizio di questa settimana dei mercati finanziari: il valutario è rimasto perlopiù congestionato e senza una precisa dinamica correlativa, mentre l’azionario è inizialmente andato a stornare in maniera significativa salvo in buona parte dei casi mettere a segno recuperi importanti prima della chiusura. Il tema principale ha riguardato gli ormai famigerati stress test delle banche dell’Eurozona, volti a verificare i requisiti patrimoniali degli istituti di credito a fronte di possibili shock esogeni; stress test che hanno sostanzialmente promosso gran parte delle banche europee nella settimana in cui, anche se in sordina, la BCE ha iniziato ad acquistare covered bond per l’esiguo importo di 1,7miliardi di euro in attesa di poter agire anche sul mercato dei titoli cartolarizzati ABS. In pratica acquisti di obbligazioni garantite dalle banche, che vanno comunque ad aggiungersi ai finanziamenti a 4 anni a basso costo denominati TLTRO. Dunque importanti operazioni di immissione di liquidità al settore bancario dei quali andranno studiati gli effetti in ottica naturalmente di euro e di listini azionari europei, tra i più sofferenti nella giornata di ieri. In questo contesto si inserisce l’imminente comunicazione da parte della Fed circa le decisioni di politica monetaria intraprese in seno al FOMC, decisioni che verranno rese domani sera. Ciò porterà a scenari interessanti su cui ragionare in quanto non verrebbero più introdotti soldi freschi nell’economia (soldi che fin’ora, in linea tendenziale, sono stati indirizzati sui listini a ricerca di rendimenti più alti dei tassi vicino a zero che stanno circondando il pianeta) con conseguenti effetti proprio sui listini, listini che hanno comunque effettuato un secondo rimbalzo significativo dopo il secondo tentativo significativo di storno che, per il momento, non si è ancora trasformato in un cambiamento strutturale di trend. Si tratterà di comprendere come si muoveranno le aspettative sui tassi di interesse e di come verranno descritte nelle minute dell’istituto centrale le intenzioni di Yellen e compagni (ricordiamo che non è prevista la conferenza stampa post decisione), ma sostanzialmente crediamo che, allo stato dell’arte attuale, non si possano escludere degli ultimi tentativi di rialzo prima di ragionare sulla partenza di movimenti ribassisti definitivi, non ancora realizzabili per il momento. Avremo poi occasione nella giornata di domani, sempre in questa sede, di andare più a fondo rispetto a ciò che potrà attenderci a partire da domani sera. Non sono attesi grandi market mover oggi e da segnalare vi sono gli Ordinativi di beni Durevoli negli Stati Uniti (13.30) e la Fiducia dei consumatori (15). Focus perciò sui livelli tecnici.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: ancora scarsa volatilità per il cambio principe. Come scrivevamo ieri il weekly mostra la formazione di una inside, evidenziando la volatilità ridotta proprio rispetto alla settimana precedente. Il giornaliero ieri ha confermato il range ristretto dei prezzi ancora in ottica di correzione rispetto al più generale quadro di stampo ribassista in cui ancora lontane appaiono le aree di resistenza significative, vedi 1,2735 e 1,2765 in primo luogo. Ancora attivo il pattern di divergenza inversa ribassista prezzo/stocastico peraltro proprio su questo time frame. Il 4 ore ci conferma quanto sia ancora significativo il livello di 1,2710 per consentire nuove vendite che si però andrebbero implementate sotto 1,2695 ed ancor meglio 1,2680 in direzione 1,2635. Il grafico orario infatti ci mostra come il primo di questi livelli appena citati possa ancora sostenere il prezzo per ripartenze che però passano proprio da 1,2710 per guardar a 1,2740 in primo luogo.
USD/JPY: come detto ieri il daily evidenzia ancora una volta come sia cruciale il livello di 108,35 per un vero ritorno a potenziali ed importanti rialzi del prezzo. Proprio quel livello ha costituito il massimo da cui poi sono partite buone discese, nel caso invece di un suo eventuale oltrepassa mento, ci permetterebbe di guardare al livello di 108,70. Abbiamo avuto delle buone conferme dal pattern di divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico sul time frame a 4 che, da confluenze grafiche, passava dal superamento al ribasso di area 107,50 verso target a 106,80. Ancora una volta ragionare con le confluenze grafiche si è rivelato efficace nel momento in cui proprio l’area appena soprastante 107,50 ha respinto il prezzo, mantenendo quindi di fondo l’impostazione rialzista. Restiamo dunque con l’obiettivo di riguardare area 108,35. Sotto 107,50 potremmo invece pensare di shortare per obiettivi a 106,80.
GBP/USD: doji settimanale per il cable che continua a mostrare una price action nervosa per quanto ancora fondamentalmente impostata al ribasso. Il daily, pur con il discreto rialzo visto ieri, ancora una volta ci presenta la forte resistenza tra 1,61 e 1,6175, fondamentale per ancorare il prezzo al ribasso. Proprio sul daily è da monitorare la possibilità di assistere ad una divergenza inversa ribassista che attende però lo swing dell’oscillatore stocastico. Swing che invece sembra ben palesarsi su grafico a 4 ore per ripartenze sotto area 1,61 per rivedere area 1,6025. Fino a quel momento, come si evince da grafico orario, in intraday vale ancora la pena di restare long proprio da area 1,6100/10 verso 1,6140.
AUDUSD: potremmo praticamente copiare ed incollare l’analisi sviluppata ieri per quello che concerne questo cambio. Continua infatti ad essere estremamente controversa l’impostazione tecnica a cominciare già dal grafico settimanale. Il daily continua invece a sottolineare l’importanza delle resistenze tecniche, prima fra tutte 0,8820. Proprio questo il livello testato in queste ore e che, se venisse superato, potrebbe indurre allunghi in direzione 0,8855, che tuttavia non appaiono così probabili. Raccomandato perciò un prudente Money Management in questo caso. Rientri in range invece si porrebbero come primo target il supporto a 0,8790 per stop in pari e valutazione di eventuali discese verso area 0,8765/50.
Ger30 (DAX): su grafico daily ben si evidenzia la cruciale area di resistenza a 9,055, segnalato come target qualche giorno fa e punto di partenza per le importanti vendite della giornata di ieri. La chiusura daily non troppo vicina ai minimi lascia qualche perplessità circa la possibilità di forti estensioni al ribasso nella giornata di oggi. Su 4 ore tuttavia ancora è in atto il pattern di divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico che quindi potrebbe ancora manifestarsi con il test di 8.965 e la rottura sotto 8.870 in direzione 8.760. Se gli acquisti superassero proprio 8.970 potremmo invece vedere allunghi in direzione 9.055 punti.
XAU/USD (Oro): permangono da grafico daily gli spunti ribassisti sul metallo giallo con i cedimenti sotto il livello di 1.225 che appaiono indicativi nel senso di approdo a 1.219 prima e 1.211 poi. Il 4 ore segnala ora un quadro di ritracciamento in area 1.231 per le nuove vendite con gli obiettivi appena citati. Stop&reverse sopra 1.233 in direzione 1.240 e 1.250 poi.