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DailyFX Morning Adviser, Mercoledì nero

Pubblicato 16.10.2014, 09:08
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Matteo Paganini, 16 ottobre 2014

Si presagiva una giornata nervosa e di ricerca delle resistenze da parte delle borse prima di poter partire a ribasso dal movimento di USD/JPY, il faro guida che ci potrà accompagnare da qui alla tanto agognata partenza di movimenti di ribasso strutturale da parte delle borse americane e dal comportamento delle commodity currencies (su tutte dollaro canadese e corona norvegese) che, sfruttando la forza generalizzata del dollaro, hanno sovraperformato rispetto alla discesa del petrolio. Il dollaro americano ha infatti vissuto un periodo di trend rialzista in quanto attrattore di capitali durante questo periodo di incertezza relativo al fatto che le borse potessero intraprendere una movimento a ribasso o meno e, complice l’acquisto di yen in grado di far ridimensionare la forza del dollaro americano contro una delle principali valute seguite in momenti di sell off, abbiamo assistito a forti liquidazioni del biglietto verde per prese di profitto. Dal momento che, inoltre, il dollaro americano non ha ancora trovato delle relazioni stabili tra il suo andamento in generale e l’andamento dei listini (dollaro che si rafforza – come valuta rifugio - o indebolisce – in quanto liquidato per prese di profitto - contro tutte le altre valute nel momento in cui le borse vengono vendute o viceversa, andando a creare delle correlazioni stabili ed utilizzabili operativamente ) potrebbe essere infatti lo yen, seguito dal franco svizzero, la valuta rifugio di riferimento che potrebbe creare delle correlazioni stabili nel tempo con l’andamento dei listini. Uno yen che scende in quanto venduto per finanziare acquisti di rischio quando le borse salgono, scenario che andrebbe bene anche al Giappone che sta cercando una svalutazione della divisa domestica, o che sale quando il rischio viene venduto proprio in virtù del suo status di valuta rifugio, certa e sicura. Attenzione al franco svizzero che, in uno scenario del genere, potrebbe costringere la SNB ad interventi di mercato aperto per impedire la rottura di 1.2000 contro l’euro, floor fissato dalla stessa oltre il quale il franco non può rafforzarsi (si dovrebbero acquistare USD/CHF quando EUR/USD sale anziché attendere la soglia critica ed acquistare EUR/CHF). Per quanto riguarda euro e sterlina siamo di fronte a pressioni di medio periodo ribassiste, in grado di ridimensionarsi (come successo durante la giornata di oggi) nel momento in cui dovessimo assistere a movimenti concertati di vendita di dollaro americano, ancora lontano da supporti che potrebbero portare gli investitori a decidere di acquistarlo come valuta rifugio in caso di discesa ulteriore dei listini. Possibili dunque delle correlazioni che vedono dollaro in discesa con borse in discesa a fronte di salite su yen, franco svizzero (anche se con l’incognita SNB), commodity currencies e oro, quest’ultimo fino a che non si consolideranno le correlazioni ipotizzate.

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EUR/USD

Giornate come quella di ieri ci ricordano come siano importanti il concetto di stop loss (per proteggersi da situazioni di difficile previsione) e, quando possibile, di reverse delle posizioni. La divergenza rialzista vista ieri su un time frame oraria non si è esaurita sotto le resistenze e l’euro, che aveva fatto segnare dei minimi crescenti commentati ieri mattina, ha superato soglia 1.2690 andando a raggiungere e superare i target indicati in 1.2760 fino ad arrivare, sulla scia del nervosismo che ha causato vendita di borse e dollari, a sfiorare quota 1.2900 salvo poi ripiegare velocemente senza riuscire a tornare sui livelli prepartenza. Ci troviamo ora con prezzi sopra le medie orarie e sopra a quelle a 4 ore, con i prezzi che potrebbero tentare delle estensioni verso i supporti, passanti tra 1.2760 e 1.2790, dove potrebbe essere possibile valutare eventuali acquisti di euro con l’idea che ritorni sotto area 1.2745 potrebbero indicare tentativi di estensioni che, fino a quando non dovessero raggiungere quota 1.2715 con uno stocastico a 4 ore lontano dall’ipervenduto, potrebbero frenare e che altrimenti potrebbero indirizzarsi verso 1.2665 (parte bassa del canale di correzione - per ora - a 4 ore). In caso di ripartenza, potenziali obiettivi in area 1.2850 e 1.2890.

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USD/JPY

Il mercato ieri ha tenuto perfettamente le zone di resistenza indicate in 107.50/75 (comke si nota dal grafico in pagina, passaggio delle medie impostate a ribasso, dei punti statici e dinamici di resistenza, presenza di una figura a bandiera potenzialmente ribassista e divergenza oraria a ribasso), per raggiungere e superare i target ultimi posti a 106.70. Siamo ora in correzione, con l’area passante tra 106.35 e 106.65 (dove passano media a 21 oraria e minimi precedenti) dove potrebbe essere possibile ipotizzare vendite di dollaro per target passanti a 105 ¾ e 105.30, con l’idea che se i prezzi dovessero raggiungere l’ultimo supporto con uno stocastico orario lontano dall’ipervenduto ed uno a 4 ore girato a ribasso (indipendentemente da dove si trovi), potremmo assistere a tentativi di ridimensionamento ulteriori, che potrebbero puntare area 104.85. Ripartenze oltre area 106.90 divengono a nostro avviso necessarie per valutare tentativi di ripartenza verso 107.30 e 107.60.

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2

GBP/USD

Il Cable, dopo aver tentato in mattinata di mantenersi sotto le resistenze studiate ha rotto a rialzo sulla scia delle vendite di dollaro avvenute l’area di 1.5975, con i prezzi che hanno esteso oltre 1.60 ¼, raggiungendo area 1.6070, prima di veder rientrare il movimento che, a differenza dell’euro, è riuscito a tornare sui livelli pre partenza e a tentare addirittura il superamento dei minimi relativi, salvo poi girare nuovamente a rialzo, riportarsi poco sopra 1.6000 e scendere nuovamente. Volatilità davvero notevole dunque sulla sterlina, dopo i dati preoccupanti sul fronte inflazione che hanno accompagnato i prezzi su nuovi ribassi due giorni fa. Siamo ora di fronte ad una situazione tecnica abbastanza sporca, con l’area passante per 1.5940 che potrebbe rappresentare una zona di tentativi di rotture ribassiste non molto buone dal punto di vista del R/R. Valuteremo insieme sul forum e all’interno del nostro Morning Meeting il da farsi, possiamo comunque seguire il cambio tenendo conto delle correlazioni che si stanno creando tra i dollari (se euro e australiano dovessero rompere a ribasso, potrebbero trascinare con loro anche il Cable).

3

AUD/USD

Difficile riassumere in poche righe i ragionamenti effettuati ieri sul cambio e l’outcome della strategia (rimandiamo all’articolo di ieri). Ci troviamo oggi con i prezzi alla ricerca dei supporti e con le aree di resistenza date dalle medie a 4 ore che potrebbero tenere e condurre verso i minimi, livelli che se non dovessimo assistere al raggiungimento di area 0.8730 con stocastico a 4 ore lontano dall’ipervenduto, potrebbero non essere raggiunti. In caso di ripartenza oltre area 0.8795 potrebbe essere possibile valutare anticipazioni di posizionamenti long per estensioni che potrebbero raggiungere quota 0.8810/40. R/R non ottimo.

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4

GER30 (DAX)

Perfetta la situazione tecnica del Dax che non ha però raggiunto le aree di resistenza indicate in partenza in 8,900, sulle quali stavamo aspettando la potenziale formazione di una divergenza ribassista oraria da poter lavorare in vendita, dato il passaggio di resistenza statiche e dinamiche sopra i prezzi. Questa mattina l’apertura è risultata abbastanza cauta e l’area che passa tra 8,690 e 8,750 potrebbe rappresentare una zona sulla quale curare eventuali possibilità di discesa dei prezzi verso 8,500 ed in estensione 8,410 (se superati i massimi formatisi nell’estate 2013), tenendo conto che in caso di superamento di area 8,795 i prezzi potrebbero tentare delle estensioni verso 8,880 e all’interno dell’area di resistenza studiata ieri.

5

XAU/USD (oro)

Rileggendo la parte scritta sull’oro ieri ci rendiamo conto di come eventuali ragionamenti su posizioni long possano essere stati effettuati soltanto a partire dalla rottura rialzista di area 1,234.50 e non dalla tenuta del livello di 1,221.00 studiato. Se questo dovesse essere il caso, chiediamo scusa ma ci rallegriamo che i livelli abbiano rispettato le nostre aspettative. Ci troviamo ora con l’oro in correzione, anzi, in consolidamento nei pressi dei primi supporti passanti tra il punto di estensione long ed i target passanti a 1,238.30/50, entrambi valutati ieri, area che potrebbe restituire potenziali valutazioni di acquisti di metallo giallo senza valutare eventuali zone di reverse in quanto anche un 4 ore per il momento sembra essere impostato su potenziali rialzi. In caso di ripartenza oltre area 1,242.50 potrebbe essere possibile assistere a tentativi di ritorno sui massimi.

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