L'economia statunitense è cresciuta nel secondo trimestre del 2018 più di quanto previsto dagli analisti.
Dalla seconda lettura del dato, diffusa dal dipartimento al Commercio, emerge che il Pil è cresciuto al tasso annuale del 4,2 per cento, mentre gli analisti si aspettavano un +4,1%, come per la prima lettura.
Il dato è il migliore dal +4,9% registrato nel terzo trimestre del 2014 ed è nettamente superiore al trimestre precedente, quando gli Stati Uniti avevano registrato un +2,2 per cento.
Gli investimenti fissi non residenziali, riflesso di spese in costruzioni, attrezzature e proprietà intellettuale, sono cresciuti al tasso annuo dell'8,5%, rispetto al 7,3% della prima stima, dopo essere aumentati dell'11,5% nei primi tre mesi del 2018.
Oggi l’Aussie è scivolato fino a un minimo di 0,7299 $ dopo che Westpac Banking Corp (AX:WBC), uno dei maggiori istituti di credito australiani, ha annunciato che alzerà i tassi d’interesse variabili sui mutui.
Mentre il rendimento dei titoli sovrani a due anni è calato di oltre 4 punti base, attestandosi all’1,97%, minimo da fine maggio, perché i trader hanno rivisto al ribasso le attese sulla tempistica del prossimo rialzo del tasso.
All’annuncio dell’accordo commerciale fra USA e Messico, le diffuse vendite sull’USD hanno subito un rallentamento, il peso messicano invece è salito, ma l’MXN non è riuscito a tenere il passo.
Il Canada invece, è tornato al tavolo dei negoziati, dicendo che la porta è aperta a un accordo.
Nell’immediato, il mercato ha reagito con ottimismo, spingendo l’S&P 500 a un nuovo massimo storico.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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