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Eur/Usd stabile al di sotto 1,1410 con proiezioni future ribassiste

Pubblicato 22.02.2015, 15:07

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

Oltre al terzo meeting tra i rappresentanti ellenici e quelli dell’Eurogruppo, conclusosi venerdì sera con un accordo tra le parti per prorogare il programma di aiuti con un’estensione di quattro mesi, l’ultima seduta della settimana è stata accompagnata da diversi market mover. Nell’Eurozona, secondo la stima flash di Markit Econimics, l’indice PMI composite è salito a febbraio, rispetto a gennaio, da 52,6 a 53,5 punti. Si tratta del più livello da sette mesi. Gli economisti avevano previsto un calo a 53 punti. Ricordiamo che un valore superiore a 50 punti segnala una crescita dell'intera attività nella zona euro mentre un valore inferiore indica una contrazione. L'indice relativo al settore manifatturiero è salito questo mese, rispetto a gennaio, da 51 a 51,1 punti. Il consensus era di 51,6 punti. L'indice relativo al settore dei servizi è salito da 52,7 a 53,9 punti. Gli esperti avevano atteso 53,2 punti. In italia, venerdì l’Istat ha comunicato che gli ordinativi all’industria sono aumentati a dicembre del 4,5%. Su base annua gli ordinativi sono aumentati a dicembre del 5,8%. L'Istat osserva che l'incremento più rilevante si è registrato nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (+33,6%), mentre la flessione maggiore si è osservata nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (-34,9%). Il fatturato dell'industria è aumentato a dicembre dell'1,4%, registrando incrementi sia sul mercato interno (+0,8%), sia su quello estero (+2,8%). Oltre oceano, sempre la società Markit Economics ha pubblicato la stima flash dell’indice PMI manifatturiero americano, aumentato nel mese di febbraio a 54,3 punti, rispetto all’ultima rilevazione di gennaio a 53,9. Si tratta del più alto livello da quattro mesi. Gli economisti avevano atteso un calo a 53,7 punti. Ricordiamo che un valore superiore a 50 punti segnala una crescita dell'attività manifatturiera mentre un valore inferiore indica una contrazione. La produzione nel settore manifatturiero ha accelerato a febbraio ulteriormente e raggiunto i massimi livelli da quattro mesi. I nuovi ordini hanno invece ancora rallentato e toccato i minimi da tredici mesi. Anche l'occupazione ha rallentato. Il relativo sotto indice è sceso da 53,4 a 51,7 punti ovvero ai minimi dallo scorso luglio. Sui mercati valutari la settimana si è chiusa senza un nulla di fatto, non abbiamo assistito a movimenti importanti né sull’euro, né tantomeno sul dollaro americano il quale nonostante una buona tonicità, ed il Minute di mercoledì abbia evidenziato un temporeggiamento nel rialzo tassi, continua a mostrare gradi di decorrelazioni importanti nel momento in cui vengono rilasciati dati che non riguardano nello specifico l’economia americana. Mentre per quanto riguarda la valuta europea, la settimana è stata all’insegna della variabilità, con proiezioni future ribassiste. I movimenti messi in atto dalle due valute nel corso dell’ultima settimana, hanno dato vita ad una reazione di stabilità; infatti se analizziamo il weekly chart, notiamo che l’azione del prezzo ha formato una candela di stampo ribassista somigliante ad un doji. Quindi, tutto sarà rinviato alla prossima ottava dove ci si augura che le coppia in oggetto abbia una maggiore tonicità in modo da uscire al di fuori del range ristretto tra i due livelli statici posizionati a 1,1410 ed a 1,1188, dove stazionano le quotazione da ben quattro settimane. La situazione di trading in range, è ancora più evidente se andiamo ad analizzare il giornaliero, dove riscontriamo all’interno di tale area, delle oscillazioni da parte dell’azione del prezzo sia al rialzo che al ribasso senza una precisa direzione. Dal punto di vista tecnico, l’area in oggetto è identificata come una zona di consolidamento, in attesa che la coppia riprenderà un preciso movimento direzionale, il quale molto probabilmente a causa dei molteplici tentativi non andati a buon fine nel superamento della resistenza a 1,1410, potremmo assistere ad un nuovo impulso ribassista nella stessa direzione del trend di lungo periodo. Anche nell’ultima seduta della settimana, abbiamo assistito da parte dell’azione del prezzo, ad un ennesimo tentativo non riuscito di riportarsi al di sopra il livello statico a 1,1410. Prossimamente, fino a quando i prezzi si mantengono al di sotto il livello 1,1410, è consigliabile vendere la coppia possibilmente a rottura della media mobile a 6 periodi tra 1,1320 ed 1,1300. Eur/Usd  wEur/Usd d

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