Buongiorno gentili lettori di Investing.com,
la settimana appena conclusa ha fornito importanti (se non addirittura decisive) indicazioni circa la direzione (ed il posizionamento) che prenderà il mercato nei prossimi mesi, o quantomeno, nel periodo estivo.
Gli eventi rilevanti degli ultimi sette giorni sono risultati essere:
- l'apparizione del presidente della FED di fronte al Congresso USA da cui è emerso che :
1) il suo mandato non sarà rinnovato e da Gennaio 2018 avremo un nuovo presidente
2) il trend di rialzo dei tassi d'interesse previsto (ben 4 nei prossimi 18 mesi) non è scontato, per nulla, visto che l'inflazione è pressochè inesistente
- l'economia cinese non presenta segnali evidenti di preoccupazione (sia l'import sia l'export per il mese di Giugno sono risultati particolarmente sostenuti)
- gli stimoli fiscali e l'incremento di spesa promessi da Trump sono tornati ad essere di attualità; se gli americani spendono poco nonostante il tasso di disoccupazione sia ai minimi degli ultimi vent'anni, non si devono rialzare i tassi d'interesse (vero Janet Yellen?) ma si deve trasferire ricchezza al ceto medio-basso (riduzione delle tasse e rilancio della spesa in infrastrutture.
La reazione del mercato finanziario? Decisamente positiva; dopo circa un mese di timori diffusi (e per certi versi immotivati) che "improvvisamente" il costo del denaro stesse per essere rialzato a macchia d'olio su tutti i Paesi Sviluppati, provocando di conseguenza vendite indiscriminate di obbligazioni, materie prime ed azioni dei comparti più sensibili al peggioramento delle condizioni creditizie (energia, telecomunicazioni e, trasversalmente, qualsiasi società fortemente indebitata), un ritorno alla normalità era auspicabile...e così è stato.
Ora l'attenzione degli operatori di mercato, inesorabilmente, sarà incentrata sull'analisi dei risultati economici e reddittuali oltre alle cd guidance (ossia prospettive di crescita degli utili nei prossimi trimestri) delle Big Companies USA; oltre a Bank of America, Goldman Sachs e Morgan Stanley (NYSE:MS), rilevanti saranno le trimestrali di Visa, American Express, IBM, NETFLIX, Microsoft (NASDAQ:MSFT), J&J e General Electric (NYSE:GE).
Gli analisti prevedono una crescita degli utili del 6,5% rispetto al secondo trimestre 2016, ma, data la capacità comprovata da parte delle imprese americane di battere le stime, le attese reali sono di almeno un 10% di crescita anno su anno.
I settori Energy (fare meglio dell'anno scorso sarà semplice visto che il prezzo del petrolio si aggirava sui 35/40$ 12 mesi fa) e Tech (l'indebolimento del dollaro americano dovrebbe fornire supporto visto che la maggior parte dei ricavi è generata oltre Oceano) sono sotto la lente di ingrandimento.
Altro evento di importanza non trascurabile sarà la riunione della BCE giovedì 20 Luglio seppur non ci si attenda alcuna modifica alla politica monetaria dell'Eurozona ed un linguaggio estremamente criptico da parte del presidente Mario Draghi in sede di conferenza stampa.