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FTSE-MIB: un inizio anno scoppiettante. “Vigilia” di un rialzo epocale?

Pubblicato 14.01.2018, 21:10
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Se nei primi due giorni del 2018 il "Grande Capo" aveva fatto aumentare a dismisura i battiti cardiaci degli operatori disegnando e poi confermando un perfetto testa e spalle ribassista (3° rottura di area 22000 il 2 Gennaio con minimo a 21613 e pull pack il giorno successivo con chiusura a 21904), il 4 ha dato prova di tutta la sua abilità facendo aprire l’indice in gap-up e portandolo fino a 23429 punti di Venerdì mascherando così un triangolo di continuazione rialzista che ci dovrebbe portare, come dicevo tempo fa, dall’ultimo campo base, di cui vediamo ormai l’accampamento, fin su alla vetta dei massimi storici.

Grafico FTSE-MIB pluriennale

Cosa aspettarsi per questa settimana?
Se sulla forza del trend rialzista in atto rimangono davvero pochi dubbi, sia a livello fondamentale che tecnico, il +8.40% registrato in questi 15 giorni (dal minimo di 21613) fa propendere per un’ipotesi di leggero storno in area 23100 o al massimo in fascia 22900-22800 da dove si dovrebbe riprendere la salita; e come scrivevo Giovedì scorso: “attenzione al turbo”.

L’altra faccia della medaglia dice invece che già una discesa sotto 22500 (al momento 10% pox) rimetterebbe a rischio il tutto.

Rientreremmo nel triangolo rialzista appena perforato e non sarebbe certamente un buon segno.

Inoltre se si dovesse richiudere il gap-up in area 22000 presumo che nessuna maschera correrebbe in soccorso e quindi ci dovrebbe essere il probabile test dell’area 20500 che rappresenta la base fondamentale di tenuta del trend.

Ma perché potremmo essere alla “vigilia” di un trend rialzista epocale?

Grafico FTSE-MIB pluriennale Prezzi chiusura 31 Dicembre

TECNICAMENTE - Se analizziamo il grafico FTSE MIB dal 1992 ad oggi, parametrato con i prezzi di chiusura al 31 Dicembre di ogni anno, ne risulta che:

A) adesso l’indice ha perforato al rialzo il valore del 2009 (23248) e l’andamento grafico 2011-‘17 assomiglia molto a quello del periodo 1992-’96 (seppur i contesti storico-economici siano ovviamente differenti)

B) le “accelerazioni” rialziste (1996-’00 e 2002-’06) hanno avuto una durata di 4 anni con picchi di crescita al 40.93% nel 1997, al 45.60% nel 1992 ed al 58.90% nel 1996

C) la quotazione attuale è ancora sotto di un 4.26% rispetto a quella di 20 anni fa (anno 1997 chiuso a 24942) mentre nello stesso periodo:
- il DJIA americano è passato da 7500 punti circa ai massimi storici odierni in area 26000 (+250% circa) e vedremo se Donald Trump, qualora restasse per 8 anni alla Casa Bianca, otterrà una “plusvalenza” migliore rispetto a quella dei suoi 4 predecessori (escluso quindi George H.W.Bush che ha governato per un solo quadriennio –vedi grafico-)
- il DAX tedesco è passato da 4000 punti circa del 1997 ai massimi storici odierni in area 13000 (+220% circa) allineandosi cosi al Paese a “stelle e strisce”
- il CAC francese è passato da 2800 punti circa del 1997 ai 5500 odierni (+100% circa) e, tecnicamente, ha ora l’80% di probabilità di oltrepassare i massimi storici in area 7000 avendo appena “confermato” (fine 2017) il superamento della dinamica ribassista che durava da 17 anni
- perfino l’IBEX spagnolo (da 4000 punti circa ad area 10500 odierni +160% circa), il PSI 20 portoghese, nato il 31-12-1992, che dai 3800 punti si trova ora in area 5600 (+50% circa) e l’ASE greco, con super-crisi economica e che si trova sugli stessi livelli di allora hanno fatto quindi meglio, molto meglio di noi che siamo nel G7!


E a livello di FONDAMENTALI?

Sul listino milanese il settore bancario, quello Oil & Gas e Utilities rappresentano circa il 40% dell’intera capitalizzazione.

Quindi proprio questi settori (il primo soprattutto) dovrebbero esserne la forza trainante.

E se per le banche (salvo inasprimento NPL) almeno il futuro prossimo (2018-’19) dovrebbe essere più che buono (anche in vista delle prospettive di aumento dei tassi da parte della BCE), altrettanto potremmo dire per gli altri 2 comparti che beneficeranno dell’aumento dei valori delle materie prime conseguente al rafforzamento dell’EUR contro USD (al momento, destinato a raggiungere i max al 70%)

Oltre Oceano inoltre, la riforma fiscale di Trump abbinata alla svalutazione del USD e all’ulteriore aumento dei tassi FED darebbero nuova linfa sia alle banche che alle Aziende

Ma quale potrebbe essere il possibile target? Io non so se un pazzo sia un sognatore sveglio (Freud) o se la pazzia sia molto più interessante della tranquillità che dona l’essere equilibrati (Russel) ma poiché credevo prima che saremmo potuti arrivare al campo base (area 24000), ora non posso ovviamente che rafforzare, a fronte di quanto sopra esposto, il mio “convincimento” di poter raggiungere la vetta. Ma penso inoltre che quella vetta non rappresenti il punto d’arrivo, ma possa anche delineare il “luogo” in cui ci attenderà l’ultima sfida, quello del picco mai raggiunto prima (fascia 60000-70000 punti)

Se cosi sarà (le previsioni fondamentali di cui sopra si avvereranno), solo quando tutto questo sarà stato ammortizzato “a bilancio”, il costante aumento dell’inflazione inizierà a farsi sentire sulle famiglie e i problemi bancari torneranno di moda, potremo assistere ad un vero e profondo ribasso globale. Forse, e non sia mai, proprio prima che i PIR arrivino a scadenza

Concludendo. Al di la delle previsioni personali, biennali o triennali che possano diventare e se volete condite da un senso di follia, non dimentichiamoci però che l’entusiasmo è si “il vero segreto del successo”, ma in Borsa non vale.

Sui mercati valgono soltanto strategie, calma, pazienza e metodo (Stop Loss) il tutto amalgamato dall’analisi fondamentale “in primis” e da quella tecnica poi (escluso Scalper ed Intraday Traders per i quali vale unicamente la seconda)

Ma cosa più importante: il "Grande Capo", che non si avvale di alcuna analisi, è sempre in agguato ed è il solo ed unico che decide in quale direzione si debba andare

AGGIORNAMENTO PORTAFOGLIO (che sovrappesiamo con inserimento di un ulteriore titolo rispetto al previsto)

A fronte delle considerazioni sopraccitate si è provveduto come segue:
Nuovi inserimenti tipo “cassettista”:

Fiat Chrysler Automobiles NV (MI:FCHA)-FCA – Dopo aver immediatamente e “sfortunatamente” raggiunto anche il secondo target in fascia 19.50-20.00 (max 19.93), sul successivo ritracciamento si è aperta posizione (peso 0.30 e prezzo 19.13). Non ci poniamo alcuno Stop Loss ma andiamo in accumulo in caso di ulteriori discese in fascia 17.50-16.90 (ulteriore 0.40 e solo con indice sopra 22800). Su conferme del MIB andremo poi ad aggiungere l’ultimo 0.50 per un totale di 1.20

TISCALI (MI:TIS) – Una scommessa. I fondamentali lasciano molto, molto a desiderare ma le stesse imminenti prospettive condite, spero, dall’entusiasmo potrebbero “accendere” il titolo. Aperta posizione (peso 0.40) al prezzo di 0.0385. Anche in questo caso nessuno Stop Loss ma si andrà in accumulo per il restante 0.60 o in caso di ampie discese (ritorno in area 0.0300) o sulla rottura di area 0.0465. Per ora non ci poniamo alcun target

Da monitorare. Italgas SpA (MI:IG) – Attendiamo per entrare (peso 1.00) o ulteriori discese nell’ampia fascia 4.70-4.30 o la rottura di area 5.15

Per tutto il resto consultare tabella riepilogativa sottostante. In caso di chiusure per Stop Loss o Stop Profit si provvederà comunque a riposizionarsi sui titoli selezionati in quanto rappresentano la base “delle buone speranze” del portafoglio

Tabella riepilogativa Portafoglio

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