Market Brief
La notizia principale dall’Asia è il discreto movimento dei mercati azionari sull’onda della nuova chiusura da record dell’S&P 500. Il Nikkei è cresciuto lievemente, dello 0,24%, il Composite di Shanghai guadagna lo 0,66% e l’Hang Seng è salito dello 0,82%. L’USD è stato venduto per gran parte della seduta, si sospetta che la debolezza sia da imputare principalmente alle vendite della PBoC. In Nuova Zelanda, gli indici ANZ su fiducia e attività delle imprese hanno deluso, mostrando un rallentamento per il terzo mese consecutivo a maggio, anche se le cifre sono in linea con una crescita pari quasi al 4,0%. A maggio c’è stato un brusco calo della fiducia delle imprese, scesa a 53,5 punti rispetto ai 64,8 di aprile, mentre l’indice sulle attività future è scivolato da 52,5 a 51 punti. Di conseguenza, la coppia NZD/USD ha ceduto terreno per gran parte della seduta, calando da 0,8570 a 0,8500. In Australia i dati pubblicati sono stati discordanti; l’indice predittivo Westpac è sceso dello 0,5% m/m ad aprile rispetto allo 0,0%, mentre c’è stata un’espansione dello 0,3% nel settore delle costruzioni, rispetto alla contrazione prevista dello 0,5%. Per gran parte della seduta, l’AUD/USD è rimasto all’interno della fascia compresa fra 0,9250 e 0,9270, perché chi opera sulle leve continua a vendere. Infine, in Cina, i profitti industriali sono cresciuti del 10,0% a/a nel mese di aprile, in rallentamento rispetto al 10,1% di marzo. L’USD/JPY è calato marginalmente, da 102,00 a 101,84, nonostante i commenti del governatore della banca centrale nipponica Haruhiko Kuroda, secondo cui un ulteriore allentamento monetario è pensabile anche con un tasso di riferimento vicino allo zero. I dati pubblicati in Svizzera indicano che la crescita continua a migliorare; nel primo trimestre, il PIL è cresciuto dello 0,5% rispetto allo 0,2% del quarto trimestre del 2013 (ma leggermente meno dello 0,6% previsto). L’accelerazione è dovuta principalmente alla forte richiesta legata alle esportazioni, ma anche componenti, consumi privati e investimenti hanno contribuito alla crescita. Con queste cifre solide, per la BNS sarà difficile seguire la BCE e quindi l’EUR/CHF dovrebbe calare. Ciò nonostante, oggi la reazione sul CHF è stata limitata, quindi l’attenzione si sposta sull’indice KoF di venerdì.
Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd