Market Brief
I verbali della Fed sono risultati meno aggressivi del previsto. Nei verbali ci si preoccupa che il “periodo di tempo considerevole” possa essere interpretato come un impegno. Il tono è stato piuttosto discordante. Poiché un rialzo del tasso è già stato messo in conto, i mercati hanno venduto USD, dato che la tempistica rimane molto incerta. Evans (Fed) ha detto che se l’inflazione aumenterà più velocemente del previsto si dovrebbe prendere in considerazione un intervento più rapido, anche se altri partecipanti hanno giocato la carta della pazienza prima di dare avvio al restringimento. Considerando le incertezze, manteniamo invariate le nostre stime e prevediamo che il primo rialzo del tasso dei fondi federali avverrà nel secondo trimestre del 2015.
Dopo i verbali, le vendite di USD e i timori di un rapido deprezzamento dello yen hanno fatto sì che le offerte per l’USD/JPY rimanessero sotto la media mobile a 21 giorni (108,50). S’intravede una correzione al ribasso più marcata. Le scommesse per le opzioni si mescolano a 107,50, prima della chiusura settimanale si formano barriere prima di 108,50.
L’AUD/USD non ha reagito granché al calo di 29,7K posti di lavoro registrato a settembre. L’economia australiana ha creato 21,6K posti di lavoro a tempo pieno, gli impieghi a tempo parziale sono invece calati di 51,3K unità. Visti i dati instabili da agosto, la reazione è stata limitata. L’AUD/USD è sceso a 0,8794 per poi rimbalzare rapidamente a 0,8885 a Sydney. L’indice ASX 200 è salito dell’1,06%. Le vendite diffuse di USD hanno contribuito a far salire l’AUD/USD verso i massimi da due settimane. La coppia ora testa la sua media mobile a 21 giorni (0,8869), i livelli tecnici rialzisti suggeriscono un’ulteriore correzione. La prossima resistenza entra in gioco a 0,8933 (61,8% di Fibonacci sul calo di settembre-ottobre).
Stanotte l’USD in calo ha fatto salire l’EUR/USD a 1,2760. Prima della media mobile a 21 giorni (1,2773) si sono imposte le offerte, dopo il considerevole deterioramento delle esportazioni tedesche (-5,8% ad agosto contro il -4,0% previsto e il +4,7% precedente). Le partite correnti e il surplus commerciale tedeschi sono calati bruscamente. L’EUR/USD continua a essere ben supportato, perché il movimento di ieri è riconducibile soprattutto alle vendite di USD. La correzione dell’EUR/USD dovrebbe rafforzarsi in assenza di dati/eventi importanti prima della fine della settimana. Si osserva resistenza a 1,2773/1,2853 (media mobile a 21 giorni / 23,6% di Fibonacci sulle vendite da maggio a ottobre).
La coppia GBP/USD viene scambiata ai minimi dell’anno, intorno ai livelli precedenti al referendum scozzese. La reazione ai verbali della Fed ha fatto salire il cable a 1,6198, le offerte a 1,6200+ hanno limitato il tentativo al rialzo. Si osserva un’altra resistenza a 1,6230/40 (regione che include la media mobile a 21 giorni e il 23,6% di Fibonacci sulle vendite da luglio a settembre). La zona di supporto chiave entra in gioco a 1,5855/1,5944 (minimo novembre 2013, minimo ottobre 2014). La riunione di oggi della BoE dovrebbe essere un non-evento. La base incrociata delle valute a tre mesi conferma la preferenza per l’USD.
Oggi la BoE annuncerà la sua decisione; si prevede che manterrà invariati il tasso al minimo storico dello 0,50% e l’obiettivo per gli acquisti di asset a 350 mld GBP. La BCE pubblicherà il suo rapporto mensile. A seguire il calendario economico: bilancia commerciale e delle partite correnti, esportazioni e importazioni m/m di agosto in Germania; bilancia commerciale di agosto in Francia; prezzi medi delle abitazioni di settembre in Svezia; indice sui prezzi delle nuove abitazioni a/a di agosto in Canada; richieste iniziali e continue di disoccupazione aggiornate al 4 ottobre e al 27 settembre; scorte e vendite all’ingrosso m/m di agosto negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd