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La svolta “meno accomodante” di Yellen non convince del tutto

Pubblicato 16.07.2014, 14:01
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Forex News and Events


Ieri il principale elemento catalizzatore sul forex è stata la prima parte dell’audizione semestrale di Yellen al Senato. L’USD viene richiesto diffusamente, dopo che Yellen ha detto che prenderà in considerazione un rialzo anticipato del tasso se il mercato occupazionale si riprenderà più velocemente di quanto previsto dalla Fed. Sebbene l’entusiasmo del mercato stia facendo apprezzare l’USD in modo generalizzato, noi non siamo del tutto convinti sulla svolta “meno accomodante” di Yellen, perché alcuni punti devono essere analizzati con scrupolo, come la capacità della Fed di gestire nuovi rischi finanziari e la politica fiscale “insolitamente tirata”. Oggi ci sarà la seconda parte dell’audizione, continuerà a prevalere la propensione per l’USD.
Nella sua audizione semestrale al Senato, la presidente del FOMC Yellen è sembrata prudente e accomodante per quanto riguarda l’economia USA e la politica monetaria. Yellen ha detto che la crescita rimane moderata e che le proiezioni di crescita sono state riviste al ribasso per effetto della debolezza del PIL nel primo trimestre. Ha aggiunto che le previsioni d’inflazione sono ancorate e che il FOMC stima che quest’anno l’inflazione non supererà l’1,75%. “Una politica molto accomodante è appropriata” finché l’obiettivo per l’inflazione al 2,0% fissato dalla Fed non sarà sotto pressione. Per quanto riguarda il progresso sul mercato del lavoro, Yellen ha mantenuto toni cauti e ripetuto che la lenta crescita delle retribuzioni è un indicatore della fiacchezza del mercato occupazionale. La svolta cruciale ha preso forma quando Yellen ha detto che se il miglioramento continuerà più velocemente di quanto previsto dal FOMC, il tasso d’interesse sui fondi federali (FF) potrebbe essere aumentato prima di quanto previsto inizialmente e che il percorso verso la normalizzazione sarebbe più rapido. Se prendiamo in considerazione le proiezioni sui tassi dei singoli banchieri (dots), vediamo che fra i membri della Fed questa svolta aggressiva c’era già.

Quanto è probabile un intervento concreto?
Questa domanda ci riporta al “tasso ombra sui FF” di cui abbiamo già parlato nel rapporto del 10 luglio 2014. Il tasso ombra è la differenza fra il tasso nominale e il valore di un’opzione call su valuta con un rendimento allo zero percento. Stando alle stime accademiche, il tasso di riferimento della Fed, cui si aggiungono i programmi di allentamento quantitativo, genera un tasso ombra negativo consistente. Wu e Xia stimano che il tasso ombra sui FF si attesti al -3,0% (dando seguito allo studio di Black-Fisher del 1995).
Di conseguenza, il quadro generale dà poca flessibilità di reagire alla Fed in caso di nuovi shock sulla piattaforma finanziaria. Yellen ne è consapevole e ha avvertito che i venti contrari potrebbero continuare anche quando l’economia si rimetterà in pista. E, cosa ancor più importante, “se ci fosse una bolla negli asset e non intervenissimo, dovremmo fare in modo di avere la flessibilità per reagire”. Anche se secondo Yellen i valori di azionario, mercato immobiliare e bond societari sono su livelli normali, la posizione cauta rispetto alla capacità della Fed di gestire i rischi (vista la politica molto accomodante della Fed) si sposa con l’idea di un tasso “ombra” anormalmente basso.
Altro punto importante è la politica fiscale degli Stati Uniti. La presidente del FOMC Yellen ha detto che la politica fiscale è “insolitamente tirata”. Ricordiamo che Yellen fa parte del gruppo di economisti (come Bernanke) secondo cui, in una fase di consolidamento fiscale, una politica più tirata potrebbe generare risultati economici indesiderati. Considerando la sua visione, la convinzione personale di Yellen rispetto alla normalizzazione della politica dovrebbe essere alquanto limitata.
Comprendiamo che i mercati sono disposti a, e impazienti di, comprare qualsiasi commento positivo di Yellen, soprattutto vista la recente forza dei dati sul lavoro, ma riteniamo che la svolta “meno accomodante” non sia ancora definitiva

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The Risk Today

EUR/USD Ieri l’EUR/USD ha infranto il supporto a 1,3576, confermando una tendenza ribassista. È auspicabile un ulteriore calo a breve termine verso il supporto chiave a 1,3503. Una resistenza oraria si trova a 1,3587 (minimo intragiornaliero), mentre la resistenza chiave si trova attualmente a 1,3651. Un supporto orario può essere trovato a 1,3536 (minimo 17/06/2014). In un’ottica a più lungo termine la rottura del cuneo a lungo termine in ascesa (vedasi altresì il supporto a 1,3673), indica un evidente deterioramento della struttura tecnica. Si predilige un rischio al ribasso di lungo termine verso 1,3379 (implicato dalla formazione di doppio massimo), finché i prezzi permarranno sotto la resistenza a 1,3775. Troviamo supporti chiave a 1,3477 (minimo 03/02/2014) e a 1,3296 (minimo 07/11/2013).

GBP/USD Ieri la coppia GBP/USD si è spostata nettamente al livello superiore per poi svanire nei pressi della resistenza a 1,7180. I supporti orari si attestano a 1,7110 (61,8% del ritracciamento a fronte del rialzo di ieri), e a 1,7060. Una resistenza oraria è attualmente pari a 1,7192. A più lungo termine, la violazione della resistenza principale a 1,7043 (massimo 05/08/2009) fa presagire un ulteriore rafforzamento. Le resistenze sono ubicate a 1,7332 (si veda il 50% del ritracciamento sul declino del 2008) e a 1,7447 (minimo 11/09/2008). Un supporto staziona a 1,6923 (minimo 18/06/2014). L'incapacità di tenuta oltre la resistenza a 1,7180 ha fermato la nostra posizione lunga.

USD/JPY L’USD/JPY prosegue nel solco della fase di rimbalzo. Monitorate la resistenza a 101,86 (massimo 09/07/2014). I supporti orari si attestano a 101,44 (minimo 15/07/2014) e a 101,07. Una resistenza chiave si trova a 102,36 (vedasi anche la linea di tendenza discendente). Si predilige un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Ciò nonostante, sarà necessaria una violazione al rialzo fuori dall’attuale fase di consolidamento compresa tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 affinché ci sia una ripresa del trend rialzista di fondo. Un’importante resistenza staziona a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF L’USD/CHF ha infranto il canale discendente e attualmente sfida l'area di resistenza chiave tra 0,8959 e 0,8975 (vedasi anche il ritracciamento a 61,8%). Un'altra resistenza si trova a 0,9013. Supporti orari si attestano a 0,8938 (massimo 09/07/2014) e a 0,8898. In una prospettiva a più lungo termine, la violazione rialzista della resistenza chiave a 0,8953 suggerisce la fine dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. A lungo termine, il potenziale livello al rialzo implicato dalla formazione a doppio minimo è 0,9207. Una resistenza chiave si colloca a 0,9156 (massimo 21/01/2014).

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