Trend weekly rialzista dal 31.08.2014
Trend daily rialzista dal 21.05.2014
Gli investitori europei si sono svegliati venerdì mattina con una sorpresa inaspettata proveniente dal paese del Sol Levante. La Banca centrale giapponese ha varato nuove misure di allentamento monetario a sostegno dell'economia nipponica. La decisione dell'istituto centrale giapponese (cinque voti contro quattro), ha portato l'acquisto di bond governativi e altri asset al passo annuo di circa 80 mila miliardi di yen in rialzo di 30 mila miliardi (200 miliardi ulteriori di euro); decisione presa per ridurre le pressione al ribasso sui prezzi. Una mossa che ha messo il turbo alla Borsa di Tokyo dove il Nikkei ha toccato i massimi degli ultimi sette anni con un progresso di quasi 5 punti percentuali salendo di oltre 750 punti a quota 16431. L’ondata di acquisti è proseguita anche in Europa e a Wall Street, dove l’S&P 500 e il Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici. Per quanto riguarda le mosse messe in atto quest’anno dalle principali banche centrali mondiali, nelle ultime ventiquattro ore si è verificato un vero è proprio cambio della guardia. In pratica, la Federal Reserve ha concluso l’esperienza del QE3 mentre la Bank of Japan ha messo in atto nuove misure di allentamento monetario per sostenere l’economia nazionale. La BoJ cerca in tal modo di tenere in piedi un’Abenomics quanto meno affaticata. Dopo l’aumento dell’Iva in aprile l’economia ha frenato. Così come ha frenato l’inflazione. L’indice dei prezzi core ha segnato +1% a settembre (esclusi gli effetti della tassazione) ben lontano dal target del 2%. E alle porte, almeno in teoria, c’è un ulteriore incremento della tassa sul valore aggiunto. L’inattesa decisione da parte della BoJ, ha provocato una forte reazione sui mercati finanziari. Lo yen ha subito un generale indebolimento, ed in particolare, due punti percentuali contro il dollaro australiano e il dollaro canadese, tra 1,80% e 1,90% contro franco svizzero ed euro, di nuovo 2 punti percentuali abbondanti contro dollaro e sterlina. Svalutazione che molto probabilmente potrebbe continuare anche nelle prossime settimane, ed in particolare nei confronti del dollaro americano. Nel lungo periodo, il cambio potrebbe anche arrivare a testare area 132,00 – 135,00 (vedi time frame mensile – area disegnata in rosso) zona di resistenza dove si riscontra un aumento dell’offerta rispetto alla domanda. Quindi la strada da percorrere sarà molto probabilmente a senso unico verso l’alto, ciò si evidenzia anche dai due time frame che usualmente utilizzo nelle analisi, ovvero il weekly ed il daily. Concentrando l’attenzione sul daily chart, la major dopo aver polverizzato la resistenza a 109,90 e superato l’ultimo massimo in area 110,00, si trova a pochi punti dalla resistenza posizionata a 112,60, dove potremmo attendere un valido segnale da price action, o meglio un pullback tecnico, per entrare a mercato in linea con il trend di fondo.