L’inflazione statunitense si è attestata allo 0,4% mensile per il terzo mese consecutivo, più del doppio del tasso che dovremmo raggiungere costantemente per riportare l’inflazione al 2% annuale. Le aspettative di un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve a giugno sono crollate, con la narrativa dei tassi più alti e più a lungo in vigore. Settembre sarà la prima occasione per un eventuale policy-easing.
L’inflazione statunitense rimane troppo calda per essere confortante
L’inflazione core dei prezzi al consumo negli Stati Uniti si è attestata allo 0,4% su base mensile, al di sopra del consenso dello 0,3% - solo un previsore aveva previsto un simile risultato, quindi, proprio come il rapporto sui posti di lavoro di venerdì scorso, si tratta di un’altra significativa sorpresa al rialzo che dovrebbe spegnere le aspettative di un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve a giugno. Il taglio di 15 pb era stato prezzato in anticipo, ma ora è crollato a soli 5,5 pb. Abbiamo altri due rapporti sull’occupazione e due sull’IPC, ma per ottenere un taglio a giugno dovremmo probabilmente vedere la crescita dei salari scendere più vicino alle 100k unità ed entrambi i dati dell’IPC core attestarsi allo 0,2% mensile - quest’ultimo il giorno della riunione del FOMC del 12 giugno.
I dettagli mostrano che l’aumento core dello 0,4% al mese era dello 0,359% con tre decimali, quindi non eravamo molto lontani dallo 0,3%, ma questo è ancora troppo caldo per la Fed. Idealmente dovremmo raggiungere lo 0,17% mensile per scendere al 2% su base annua nel tempo, quindi stiamo ancora correndo al doppio del ritmo necessario.
Variazioni dell’IPC core al mese, annualizzate al terzo trimestre e su base annua
Fonte: Macrobond, ING
Nessun taglio dei tassi prima di settembre
La forza è stata causata dai servizi supercore (servizi ex energia, ex abitazioni), che sono aumentati dello 0,65% a livello mensile, con i servizi di assistenza medica che hanno fatto un balzo dello 0,6% a livello mensile e i servizi di trasporto che sono aumentati dell’1,5% a livello mensile (guidati da un balzo dell’1,7% nella manutenzione e da un aumento del 2,6% a livello mensile e del 22,2% a livello annuale nell’assicurazione dei veicoli). Il costo degli alloggi è aumentato dello 0,4%, mentre l’aumento dell’1,1% dei costi energetici e dello 0,1% dei generi alimentari ha fatto sì che anche l’inflazione complessiva sia aumentata dello 0,4% a marzo (0,378% al terzo decimale). Le notizie sono state migliori per gli acquirenti di auto: i prezzi dei veicoli nuovi e usati sono scesi entrambi, mentre i prezzi delle attività ricreative e le tariffe aeree sono scese per la prima volta da novembre.
Data la situazione, un taglio dei tassi a giugno è improbabile, a meno che non si verifichi una rapida inversione di tendenza per l’economia. Anche il mese di luglio è improbabile, per cui settembre è il punto di partenza più probabile per un eventuale allentamento, che limiterebbe la Fed a un massimo di tre tagli dei tassi quest’anno.
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