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Morning adviser, mercati pronti alla direzionalità?

Pubblicato 08.05.2013, 08:47
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
EUR/USD
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BCE
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I mercati hanno cominciato la settimana all’insegna della chiusura dei mercati londinesi, con poco liquidità in circolazione, di una decisione di allentamento della politica monetaria australiana, che ha visto un ritocco a ribasso del costo del denaro al fine di continuare a stimolare l’economia (decisione presa dunque a causa della congiuntura, all’interno di un disegno di politica monetaria convenzionale) e con il tentativo di rottura ribassista della sterlina, che con grande probabilità è dovuto ai tentativi di raggiungimento dei livelli tecnici più importanti, prima del meeting che si terrà giovedì durante il quale ci verranno comunicate le intenzioni circa un potenziale aumento del quantitative easing, al fine di continuare ad arginare il rallentamento economico, che pare essersi stabilizzato e per non rimanere troppo disallineati a Giappone e Usa, che stanno inondando il mercato di yen e dollari americani.

Gli ultimi voti sono stati di 6-3 per non modificare il piano di acquisti di titoli; qualunque modifica a ribasso per i non favorevoli potrebbe essere linfa per la sterlina, che potrebbe provare a riavvicinarsi a quel delicato livello, toccato diverse volte, rappresentato da 1.5600.

Oltre a questo, sappiamo di trovarci di fronte ad una settimana importante per il dollaro australiano che però, dopo la decisione sui tassi e la pubblicazione dei dati cinesi di questa notte, non sta mostrando grande reattività, se considerata nell’accezione che si riferisce alla volatilità.

Se pensiamo invece alla direzionalità assunta dal cambio AudUsd, questa è invece direttamente proporzionale alla bontà del dato.

In altre parole, dopo il taglio di tassi siamo scesi bene, ma senza rotture importanti.

Dopo i buoni dati cinesi di questa notte sulle importazioni (16.8% vs consensus di 13.00% e precedente di 14.1%), sulle esportazioni (14.7% vs consensus di 9.2% e precedente di 10.00%) e sulla bilancia commerciale, tornata in territorio positivo (18.16B$ vs consensus di 16.15B$ e precedente di -0.88B$), il dollaro australiano è riuscito a provare una ripartenza, risultata però timida.

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Quindi, direzionalità, ma non volatilità, una situazione potenzialmente esplosiva nel momento in cui qualche confine tecnico di rilievo dovesse essere avvicinato, a causa della forte esposizione dei trader di breve e della presenza dei loro ordini di stop loss.

In quest’ottica è bene tenere sotto osservazione lo Speculative Sentiment Index, l’indicatore proprietario di FXCM che sfruttando il grosso numero di trader retail che lavorano utilizzando la liquidità reperita per loro (che può essere considerato un proxy dell’intero mercato retail dal punto di vista di considerazioni statistiche), in quanto sul tentativo di rottura sul taglio di tassi ci era stato d’aiuto indicando la possibilità di un movimento del genere.

Era infatti sbilanciato oltre a 2 sul lato lungo, il che significa che la maggior parte dei trader risultava lunga, con stop sotto i minimi di mercato.

Ebbene, molto spesso e quando ci si trova di fronte a livelli importanti, indicazioni di sbilanci così importanti può essere un campanello d’allarme indicativo di possibili aumenti di volatilità, la maggior parte delle volte nella direzione contraria di quella che si aspetta la maggior parte dei trader.

Ora siamo a 1.69 (63% dei trader lunghi) ed il mercato è molto vicino a quell’area di 1.0115, ultimo livello di supporto. Continuiamo ad osservare il sentiment per capire cosa potrà accadere (un avvicinamento ai supporti, possibile se viene rotta la base creata tra ieri pomeriggio e questa notte, in concomitanza di un aumento di uno sbilancio lungo potrebbe suggerire rotture ribassiste).

Oltre a questo, l’ultima nota riguarda l’euro, che pur dopo le parole di Draghi, che ha aperto alla possibilità di far scendere in territorio negativo i tassi sui depositi presso la BCE – il limite inferiore del corridoio dei tassi BCE rimane in posizione di forza sul dollaro americano.

Siamo ancora nell’indecisione totale per quanto riguarda il cambio principe del mercato, i confini da superare per assistere a direzionalità passano per 1.3030 e 1.3250, molto ampi.

EUR/USD
Ancora lateralità per la moneta unica che si è riportata sul livello di 1.3100. Crediamo che i punti più importanti da tenere sotto osservazione possano essere mutuati dai livelli visti ieri, con 1.3065 che rappresenta un livello che se superato può far visitare il principale supporto, indicato anche nella parte macroeconomica in 1.3030. Dovessimo visitare quest’area, soltanto 1.2975 potrebbe rappresentare una barriera ad una discesa. Ieri abbiamo avuto conferma di come l’area passante tra 1.3120 e 1.3140 sia attrattiva per i prezzi e che l’ultimo livello indicato potrebbe innescare tentativi di salita verso 1.3160 (1.3175 in estensione, oltre il quale valutare approfondimenti verso 1.3190. Questi rappresentano dei livelli difensivi nel caso in cui si decida di vendere euro nell’area di resistenza, per l’ottimo risk reward e le indicazioni di breve che abbiamo (stocastico vicino a ipercomprato in fase laterale con i prezzi vicini alle resistenze statiche).

USD/JPY
L’area passante tra 98.50 e 98.75 si è rivelata di grande importanza dal punto di vista del contenimento dei tentativi di discesa del UsdJpy. Siamo ora all’interno di un canale ribassista, ben individuabile su un grafico orario ed i livelli su cui ci troviamo rappresentano dei buoni punti per valutare acquisti di yen di breve periodo, considerando la possibilità di assistere a salite del cambio una volta superata l’area tra 99.15 e 99.25. Seguiamo lo stocastico, in caso di giro a ribasso del mercato, per determinare possibili punti di arrivo.

EUR/JPY
Bassa volatilità sul cross EurJpy data la mancanza di correlazione tra EurUsd e UsdJpy. Come ieri, valgono le stesse considerazioni viste per il papà UsdJpy, dato che l’EurUsd si sta muovendo in fase laterale.

GBP/USD
Buona discesa della sterlina che ha toccato quota 1.5450. Ora abbiamo la possibilità di considerare dei punti tecnici più precisi, che vanno a soffiare via un po’ di nuvole da questo cielo. Ci stiamo avvicinando alla media mobile esponenziale a 21 periodi, che insieme a 1.5510 potrebbe rappresentare un buon punto di resistenza. Una rottura rialzista di 1.5525 potrebbe aiutare a riprendere quota verso 1.5550, questo ci fornisce un buon risk reward. In caso di tenuta delle resistenze e di avvicinamento ai minimi, , il superamento di 1.5465 (dato dai punti di minimo della notte) potrebbe far ritentare nuove rotture oltre 1.5450 (1.5420 primo target)

AUD/USD
Anche il dollaro australiano si trova su punti di resistenza, area che parte da 1.0200 e si spinge fino a 1.02 ¼. Questi infatti rappresentano i punti di supporto che una volta rotti hanno portato a tentativi di rottura ribassista, che non si è però spinta fino a quei minimi commentati in precedenza in area 1.0115, livello raggiungibile in caso di superamento di minimi della notte. Attenderemmo il superamento di 1.0235 prima di considerare potenziali long.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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