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Morning adviser

Pubblicato 05.11.2012, 08:54
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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Strana reazione sui Non Farm Payrolls

Il grosso punto di domanda che ci assillava venerdì mattina e che riguardava la reazione del dollaro americano di fronte alla pubblicazione dei Non Farm Payrolls ha ottenuto una risposta.

Chiara per quanto riguarda il biglietto verde, non così chiara se ci concentriamo sui quadri correlativi che ci sforziamo di individuare ogni giorno e che, come ripetiamo da qualche settimana, sono saltati e non devono essere utilizzati, a nostro parere, dal punto di vista operativo.

Il fatto che il dollaro fosse salito insieme alle borse durante la giornata di giovedì è stato un campanello di allarme, che ha aperto le porte alla possibilità di assistere a forti reazioni, o da una parte o dall’altra, del biglietto verde nel momento in cui i dati si fossero discostati dalle aspettative degli analisti.

Ebbene, dopo il buon dato che ha superato le attese di 46.000 unità (questi i posti di lavoro creati nel settore non agricolo durante il mese di ottobre) il dollaro americano ha cominciato ad apprezzarsi in maniera significativa contro qualsiasi cosa, anche contro lo yen giapponese, portando a forti liquidazioni delle borse e delle materie prime.

Questi movimenti (con uno yen in rafforzamento sul dollaro, in quanto valuta considerata maggiormente rifugio rispetto al greenback), sarebbero stati perfetti qualche mese fa in una situazione di risk off. Una situazione che sarebbe stata innescata da un dato peggiore delle attese, non da uno migliore.

Sforzarsi di capire il perché di questi movimenti diventa difficile, il mercato sta reagendo molto bene dal punto di vista tecnico e, come diciamo sempre da qualche settimana, le valute cominciano a reagire in base alla bontà o meno del dato macroeconomico pubblicato (fino a poco tempo fa soltanto i dati sulla fiducia e sull’occupazione erano in grado di muovere significativamente il mercato), muovendosi spesso all’insù se le rilevazioni sono buone e viceversa.

Continuiamo a seguire ciò che accade e vediamo se questa nebbia si diraderà, nel frattempo i grafici, come sempre, ci vengono in aiuto per l’operatività.
audusd
EUR/USD
Raggiunto e superato il livello di 1.2830 il cambio sta ora consolidando tra 1.2815 e 1.2850. Questi i due livelli da monitorare per assistere ad aumenti di volatilità che possono far raggiungere, rispettivamente, 1.2880 e 1.28 figura, dove interverranno forti supporti, che se dovessero saltare, lascerebbero spazio fino a 1.2755. Attenzione alla media mobile a 21 periodi oraria, che ha funzionato molto bene da resistenza dinamica fin’ora e che, se dovesse tenere, potrebbe effettivamente portare alla ricerca di nuovi minimi. In caso di suo superamento, l’area tra 1.2880 e la media a 100 risulterà una forte resistenza.

USD/JPY
Raggiunto e superato anche sul UsdJpy il target posto in area 80.60, ci troviamo ora a scambiare sopra 80.25, che rappresenta in assoluto il punto di supporto da seguire nel breve termine. Il ritorno dei prezzi sotto la media a 21, che ha funzionato bene come supporto dinamico orario su tutta l’ultima salita, potrebbe proporre il raggiungimento di due punti di swing: 80.25, minimo precedente in corrispondenza della EMA21 oraria e 80.15, livello della media a 100 e dei più importanti punti precedenti individuabili su un grafico orario. Qui potrebbero intervenire forti supporti, che in caso di tenuta potrebbero riportare verso i massimi (sa salta 80.75 possiamo salire molto bene, fin’oltre 81.30) mentre in caso di loro cedimento possiamo attenderci un ritorno verso 79.90.

EUR/JPY
Rotto a ribasso 103.30 abbiamo quasi raggiunto 103 figura, quasi nell’ordine di quei 30/40 punti di accelerazione che avevamo stimato venerdì. Le medie orarie hanno incrociato a ribasso e tutta l’area che passa sotto 103.40 diventa un livello di resistenza molto importante da seguire. Dovesse esso tenere, potremmo attenderci nuovi tentativi di minimi mentre in caso di sua rottura a rialzo (da valutare sopra 103.50), il mercato potrebbe tornare all’interno dell’ultimo range proposto dai prezzi. Se scendiamo direttamente, senza passare per le resistenze, sotto 102.90 possiamo attenderci 102.65.

GBP/USD
1.6050 è stato raggiunto e ben superato da una sterlina che ha raggiunto i minimi precedenti individuabili su un grafico orario e che sta ora correggendo verso quella media a 21 che potrebbe contenere il movimento correttivo. In caso di tenuta, aspettiamoci nuovi tentativi di minimi, che se dovessero superare a ribasso 1.5975 aprirebbero le strade a scenari ribassisti importanti, mentre in caso di superamento rialzista di 1.6050, non crediamo che il mercato possa percorrere più di 25 punti. Se così dovesse essere, sopra 1.6085 possiamo attenderci forti acquisti di sterlina, in grado di puntare 1.6130.

AUD/USD
Il mercato ha quasi raggiunto i minimi precedenti (grafico H1) fermandosi sopra 1.0330. Ci troviamo ora in corrispondenza di un bel livello di resistenza che può offrire ottime opportunità di acquisti di dollari americani dal punto di vista del risk reward (retest delle due medie che hanno incrociato a ribasso e pull back della parte bassa del canale rialzista rotto venerdì), che vede in uno stop e reverse una buona strategia difensiva. In caso di rottura rialzista di 1.0375 infatti, potrebbero verificarsi tentativi di acquisti di australiano a puntare 1.0400, mentre se dovessimo scendere e mantenerci all’interno del primo scenario disegnato, un ritorno sotto 1.0350 farebbe prendere forza ai prezzi, proponendo nuovi attacchi ai minimi precedenti di 1.0325.

XAU/USD
La divergenza rialzista individuata su un grafico orario è stata in grado di spingere i prezzi soltanto fino a 1,711.30, livello che insieme al 1,706.50 indicato come supporto venerdì ha contenuto i prezzi, prima di assistere alla rovinosa discesa del metallo giallo. 1,700.00, l’obiettivo stimato in caso di rottura, siamo scesi di ben oltre 20 dollari (complimenti a un trader che partecipa ai nostri webinar ed al nostro forum di analisi per averci fornito questi potenziali obiettivi prima delle 10 del mattino di venerdì). 1,690.00 la resistenza da seguire (se rotta non ci aspettiamo riprese oltre 1,700.00) e 1,675.00 il livello di supporto che se superato può far scendere verso 1,660.00.

Petrolio Greggio
Mercato sceso oltre 85.40 con buona volatilità. Le medie orarie hanno incrociato a ribasso e tra 85.40 e 86.10 ‘passano tutti i punti di resistenza. Dovessero essi tenere, potremmo assistere a nuovi tentativi di minimi con i prezzi che, se dovessero oltrepassare a ribasso 84.60, potrebbero partire verso 83.80.

Matteo Paganini
Senior Analyst FXCM

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