Trema tutto il mondo emergente su quello che sta succedendo alla Russia. Il Rublo, nonostante il rialzo nei tassi attuata dalla banca centrale, è fuori controllo e nelle ultime sei sedute ha perso il 15% contro Dollaro. I cds, tipico metro della percezione del rischio da parte del mercato, sono volati a 500 punti base, segno che anche gli stessi investitori stanno cominciando ad interrogarsi sulla solidità del gigante russo. Come si vede dal grafico siamo sui massimi dal 2009. Quello che però deve far tremare gli investitori in bond russi è l’inversione della curva piuttosto netta che si sta vedendo nel mondo interbancario. Se lo scopo degli americani e degli europei era quello di paralizzare la finanza russa, sembra proprio che l’obiettivo sia stato raggiunto. I tassi a 1 mese sono arrivati al 17% e questo denota una forte tensione sulla liquidità bancaria che si sta scontrando con una evidente fuga di capitali dal paese. Non improbabile a questo punto l’avvio di misure di controllo dei capitali per fermare l’emorragia o un ritiro dall’Ucraina da parte di Putin.