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Starbucks o McDonald’s: qual è il migliore per gli investitori nel reddito fisso?

Pubblicato 27.06.2018, 13:50
MCD
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SBUX
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L’impennata di cinque anni di Starbucks (NASDAQ:SBUX) rispetto a McDonald’s (NYSE:MCD) è appena terminata. Il colosso multinazionale del caffè prevede una frenata della sua crescita nazionale senza precedenti nel trimestre in corso. Le vendite su base comparabile di Starbucks, che dovrebbero aumentare globalmente di un mero 1% nel trimestre in corso, indicano che la compagnia sta faticando a riconquistare i clienti ormai stufi delle sue bevande a base di Frappuccino.

McDonald’s invece, il gigante globale del fast-food, è nel bel mezzo di una svolta. Le sue azioni sono rimbalzate di circa il 7% quest’anno, mentre il titolo di Starbucks è crollato del 14% nello stesso periodo. Dopo la performance inferiore rispetto a Starbucks per la maggior parte dello scorso mezzo decennio, McDonald’s è in fase di ripresa.

Questo rende un po’ più complicato decidere su quale dei due titoli delle più grandi catene ristorative USA valga la pena investire, ma non è impossibile. Ecco i dati a cui bisogna prestare attenzione.

Starbucks: la crescita alimentata dal caffè sta per finire

La settimana scorsa non è stata buona per gli azionisti della principale catena mondiale di caffè.

SBUX Weekly 2015-2018

Il titolo di Starbucks è crollato al minimo di tre anni dopo che la compagnia ha annunciato che le vendite su base comparabile di questo trimestre saranno deludenti, mentre Wall Street si aspettava un 3%.

A deludere forse di più, però, è stata la previsione di una performance invariata in Cina, che si riteneva potesse essere il nuovo motore della crescita di Starbucks dopo lo stallo delle vendite nel mercato USA ormai saturo. Con circa 14.000 caffetterie negli Stati Uniti, sembra che Starbucks stia rapidamente terminando le opzioni sui modi in cui mantenere entusiasti i clienti nazionali.

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In effetti, la riduzione del traffico pedonale costringerà la compagnia a chiudere 150 negozi in mercati USA densamente penetrati nel corso del prossimo anno fiscale, tre volte di più rispetto al numero dei negozi che ha storicamente chiuso annualmente. La compagnia ha annunciato tre chiusure la scorsa settimana dopo che la sua iniziativa sui prodotti negli ultimi due anni non è riuscita a convincere i clienti, che cercano bibite con meno zucchero e più salutari.

Nonostante queste delusioni, lo storico ex Amministratore Delegato e Presidente uscente Howard Schultz ritiene che le azioni di Starbucks siano “economiche e sottovalutate”. Afferma che il fornitore di caffè ha un piano solido per riprendersi da questo ribasso, un qualcosa che accade spesso nel ciclo vitale dei ristoranti.

Starbucks ha in mente una serie di iniziative per invertire le vendite deboli, compresa l’offerta di una gamma più diversificata di bevande fredde, l’aggiornamento del programma fedeltà e l’aumento del marketing a livello digitale tramite l’app per dispositivi mobili della compagnia. L’azienda prevede che questi nuovi sforzi digitali contribuiscano per l’1-2% alle vendite su base comparabile in America nel 2019. A livello globale, la Cina rimane al centro del piano di crescita di Starbucks. Prevede che gli utili nella regione si triplichino nei prossimi cinque anni.

McDonald’s: ripresa in atto

Con le catene di ristoranti che faticano ad attirare i clienti mentre cambiano le preferenze dei consumatori, McDonald’s sembra stare facendo la cosa giusta. La sua ripresa è solida.

MCD Weekly 2015-2018

Il primo trimestre del 2018 è stato l’undicesimo trimestre consecutivo di vendite comparabili globali forti per McDonald’s. Le vendite su base comparabile globali nel trimestre in questione sono schizzate del 5,5%, superando le aspettative degli analisti di un aumento del 3,7%, con il numero dei clienti salito dello 0,8%.

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La ripresa è un chiaro segnale che gli sforzi dell’Amministratore Delegato Steve Easterbrook di operare un’inversione di rotta negli ultimi tre anni stanno dando i loro frutti. Quindi, è il momento di entusiasmarsi per il futuro degli archi dorati di MCD?

Nell’ambito della strategia di Easterbrook, McDonald’s ha recuperato la partecipazione di mercato tramite una serie di iniziative, compresa l’offerta della colazione per tutto il giorno, l’innovazione del menu con l’inserimento di opzioni più salutari, nonché una qualità più alta degli ingredienti e dei miglioramenti all’esperienza ristorativa generale. Questo ha spinto il titolo al massimo storico di quasi 179 dollari a fine gennaio; ieri ha chiuso a quasi 161 dollari.

La spinta maggiore all’interno della strategia di crescita della compagnia, tuttavia, è stata il passare dai ristoranti di proprietà al franchising. La trasformazione è in corso: già l’80% dei ristoranti McDonald’s lavorano in franchising, ma la compagnia vuole aumentare il numero a più del 90% entro la fine del 2018 per poi arrivare al 95% nell’ambito del suo piano per tagliare i costi.

Morale della favola

L’analisi riportata mostra chiaramente che McDonald’s rappresenta un investimento meno rischioso per gli investitori nel reddito fisso in un momento in cui la catena di fast-food sta attuando un piano di inversione di rotta di successo, generando anche una forte accelerazione degli utili.

Scambiato a quasi 161 dollari al momento della scrittura, il titolo di MCD ha un potenziale rialzista del 13% secondo le previsioni medie degli analisti sui prossimi 12 mesi. Riteniamo che sia il momento giusto per gli investitori che preferiscono il reddito fisso di aggiungere il titolo di McDonald’s ai loro portafogli, sia per vedere un aumento del prezzo che per guadagnare un dividendo che cresce in modo stabile. McDonald’s paga dividendi trimestrali di 1,01 dollari ad azione. Al prezzo attuale, questo si traduce in un rendimento di dividendi annui del 2,52%.

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Sebbene anche Starbucks paghi un dividendo trimestrale, pur di 36 centesimi ad azione, con un rendimento annuo del 2,84%, riteniamo che questo sia il momento in cui la compagnia dovrà dimostrare di cosa è capace, piuttosto che il momento di comprare.

Non c’è dubbio che la compagnia stia agendo per arrestare il rallentamento, ma per ora non abbiamo visto segni di una ripresa significativa. E non è chiaro quanto ci metterà in realtà Starbucks a tradurre la sua strategia in un miglioramento degli utili. E questo aspetto è particolarmente significativo quando la sua principale scommessa, la Cina, non sta mostrando il tipo di prospettive di crescita che gli investitori (e la gestione di Starbucks) si aspettavano.

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