Dopo i dati deludenti sulle costruzioni e le indicazioni di un possibile inasprimento dei requisiti patrimoniali delle banche da parte della Bank of England, la sterlina ha perso terreno verso le valute principali ed in particolare verso il dollaro americano. Ovviamente, queste notizie danno un’ulteriore pressione ad un settore, già pesantemente penalizzato negli ultimi giorni. Sul giornaliero il cambio, ed in particolare nelle ultime due sedute dell’ottava appena trascorsa, ha subito una discreta pressione da parte dei venditori i quali hanno riportato le contrattazioni al di sotto 1,7100 con l’ultima chiusura della settimana molto vicino al minimo; a conseguenza che anche le prossime sedute molto probabilmente saranno ribassiste. Il possibile movimento ribassista è confermato anche dall’onda di Wolfe, conformazione grafica seguita da un bel po’ di giorni. La chiusura daily al di sotto della trend line che congiunge i massimi delle onde 1 e 3, ci fornisce il “trigger” per posizionarci short a mercato. Inoltre, anche gli indicatori tecnici che di solito uso per monitorare il daily chart forniscono indicazioni di un possibile movimenti ribassista; in particolare l’oscillatore stocastico già ha provveduto ad incrociarsi in zona di ipercomprato ed ora è intorno al livello 80 con inclinazione ribassista. Di seguito i miei set up di ingresso a mercato: entry point 1,7081, punto di stop 1,7180, target 1,6701, con un ottimo risk/reward pari a 1:4.