Market Brief
Gli operatori del forex rimangono defilati prima dell’annuncio sulla politica monetaria della Fed di oggi e del referendum sull’indipendenza della Scozia di domani.
Si prevede che il FOMC ridurrà gli acquisti mensili di asset di altri 10 miliardi di dollari, e che continuerà ad acquistare titoli del Tesoro per 10 miliardi di dollari e titoli MBS per 5 miliardi di dollari al mese. Man mano che si avvicina la fine del programma di acquisto asset, aumenta il nervosismo sulla tempistica del primo aumento del tasso della Fed. Sebbene la presidente del FOMC Yellen abbia avvertito che la Fed manterrà i tassi d’interesse a livelli bassi per un “periodo considerevole” dopo la fine del QE, sono le aspettative restrittive a guidare i mercati prima della decisione del FOMC. Gli operatori continuano a preferire il lato degli acquisti per l’USD. I mercati sono posizionati per una svolta da falco nella forward guidance della Fed, il che rende possibile una delusione nelle prossime ore. Un’impostazione della Fed più equilibrata del previsto potrebbe innescare una frustrazione di breve termine nei falchi dell’USD. Siamo pronti a un’eventuale correzione dell’USD e dei rendimenti USA.
L’EUR/USD si è portato a 1,2995 perché durante la seduta USA di ieri alcuni operatori si sono spostati su posizioni più equilibrate, prendendo in considerazione il rischio di toni più morbidi dalla Fed. I rendimenti USA in aumento hanno garantito le offerte di EUR/USD prima di 1,3000. Prevediamo un consolidamento prima della Fed. Un’impostazione accomodante del FOMC dovrebbe spingere di nuovo i tori dell’EUR verso 1,3110-50, livelli precedenti alla riunione della BCE del 4 settembre.
Nel Regno Unito continuano le tensioni sul voto scozzese. Domani la Scozia voterà per decidere se restare nel Regno Unito o separarsene. Permangono le incertezze perché gli esiti dei sondaggi suggeriscono un testa a testa. Le implicazioni economiche e politiche dell’indipendenza scozzese sono molto importanti. La coppia GBP/USD testa le offerte a 1,6300+, sopra questo livello si susseguono ordini d’acquisto per le opzioni, soprattutto per trarre vantaggio da un possibile rally dopo l’annuncio delle Fed nelle prossime ore. Ciò nonostante, i tentativi al rialzo dovrebbero essere vulnerabili. Una netta direzionalità di breve (e anche di lungo) termine emergerà quando si chiarirà meglio la situazione scozzese. Stamattina la BoE pubblicherà i verbali della riunione; prevediamo un movimento dei prezzi ridotto perché l’attenzione continua a essere puntata sulla Scozia.
L’EUR/GBP passa di mano nella stretta fascia compresa fra 0,79483 e 0,794697. Gli indicatori di trend e momentum sono perfettamente piatti. Una chiusura superiore a 0,79650/75 (media mobile a 21 giorni e pivot MACD) dovrebbe assicurare il mantenimento di un’impostazione rialzista.
Sul grafico giornaliero dell’AUD/USD osserviamo una formazione “morning star” (stella del mattino). La nostra schermata con i grafici a candela giudica la formazione molto convincente, visti gli scarsi livelli di contrattazioni nelle ultime due sedute. Il quadro tecnico suggerisce un’inversione rialzista di breve termine, ma probabilmente sarà la Fed a dire l’ultima parola. Si osserva una resistenza chiave a 0,9182/0,9200 (media mobile a 200 giorni ed esercizio delle opzioni).
Di seguito il calendario economico della giornata: tasso di richiedenti di sussidi di disoccupazione e variazione nelle richieste di sussidi di disoccupazione di agosto, tasso di disoccupazione (a 3 mesi) e retribuzioni settimanali medie di luglio nel Regno Unito; bilancia commerciale di luglio in Italia; IPC (definitivo) m/m e a/a di luglio nell’Eurozona; sondaggio Credit Suisse/ZEW sulle aspettative di settembre in Svizzera; richieste di mutui MBA aggiornate al 12 settembre, IPC m/m e a/a di agosto, saldo delle partite correnti riferito al secondo trimestre, indice NAHB sul mercato immobiliare di settembre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd