Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
Se credete, come la maggior parte degli investitori razionali, che greggio e gas come massicce fonti di energia probabilmente continueranno ad essere importanti nei prossimi anni, è possibile che stiate tenendo d’occhio le migliori compagnie integrate di greggio e gas.
Ecco un’alternativa da prendere in considerazione.
Il Bacino Permiano nel Texas occidentale possiede un enorme potenziale per trainare ancora di più gli Stati Uniti nel fornire il greggio ed il gas necessario ad un mondo affamato di energia.
Basta notare questi fatti:
Nel 2019, l’Arabia Saudita ha prodotto 12 milioni di barili al giorno (bpd). La Russia ha prodotto 11 milioni di bpd. E gli USA? Più di 14 milioni di bpd. Nel 2019 gli USA sono diventati paese esportatore netto di greggio per la prima volta dal 1953.
Io credo che la produzione russa probabilmente scenderà in conseguenza della sua mancata capacità di investire nelle nuove tecnologie. E l’Arabia Saudita, avendo dilapidato una delle falde acquifere più grandi del mondo, ora dovrà usare più di un milione di barili al giorno della sua produzione per desalinizzare l’acqua di mare.
Il Bacino Permiano in Texas, che un tempo si pensava essere perlopiù esaurito, oggi produce tanto greggio quanto un paese membro dell’OPEC, il Kuwait!
Ci sono circa 26 compagnie di esplorazione e produzione con pozzi attivi nel Bacino Permiano. Ma molte di esse hanno i loro problemi, anche se producono sempre più greggio e gas dalla regione. Ad esempio:
- Debiti: Numerose compagnie, anche alcune delle più famose, hanno debiti troppo alti e flussi di cassa troppo poco affidabili. Con i tassi bassi, hanno chiesto prestiti come se non ci fosse un domani. Ma il domani, invece, è arrivato.
- Prezzo: La loro continua capacità di sopravvivenza dipende da un prezzo relativamente alto per il loro prodotto. 41 dollari al barile non va bene come prezzo.
- Problemi genitori-figli: Li conosciamo tutti … ma mi riferisco a qualcosa che va oltre gli esseri umani. Qualcuno ha avuto la brillante idea di dire che, se estrarre prodotti da un pozzo andava bene, allora perché non scavare un altro pozzo proprio accanto (o nelle immediate vicinanze) e raddoppiare la produzione? Ma non funziona così. In effetti, hanno finito per spendere di più solo per cannibalizzare il pozzo “genitore” esistente.
- Aumento del tasso di calo: Chiunque nel settore sa che c’è una curva in calo quando si estraggono i residui di carbonio da vecchi impianti e dinosauri con il fracking. Tuttavia, nell’entusiasmo generale non si tiene conto del tasso di calo.
- Congestione degli oleodotti: Il greggio del Permiano al momento è venduto con uno sconto di circa 10 dollari al barile rispetto al riferimento USA West Texas Intermediate. Il motivo: semplicemente non si riesce a trasportarne abbastanza tramite gli oleodotti esistenti, quindi si fa concorrenza vendendolo ad un prezzo più basso dei rivali per cercare di avere un profitto e tenere in circolazione il prodotto.
Quale compagnia non è afflitta da questi problemi?
Texas Pacific Land Trust (NYSE:TPL). Oggi è un trust fondiario ma, dopo una lunga e difficile battaglia delle deleghe, sarà convertito in un’azienda già alla fine di quest’anno.
La gente si lamenta di aver venduto troppo presto Amazon (NASDAQ:AMZN) o Apple (NASDAQ:AAPL).
Grafico settimanale TPL 2017-2020
Diamine, il mio più grande rimorso è aver venduto TPL dopo un profitto del 300%. Oggi sarebbe stato pari al 700%!
Solo poche parole per chi se ne è dimenticato o non conosce TPL: è un trust formatosi quando la Texas Pacific Railway Company è stata creata nel 1871 per costruire una ferrovia transcontinentale meridionale che avrebbe collegato Marshall, Texas, a San Diego, California. All’epoca, non si trattava di un’impresa particolarmente redditizia e la compagnia ferroviaria era andata in bancarotta.
Il tribunale fallimentare ordinò alla compagnia di cominciare a svendere le sue proprietà terriere della dimensione del Connecticut per risarcire gli obbligazionisti originali. Si trattava allora di un terreno deserto senza alcun valore, perciò le vendite non furono esattamente spettacolari. Né degne di nota.
Con la scoperta del greggio e del gas in questo straordinario bacino, però, tutto è cambiato. Quello che non è cambiato è che TPL è ancora il maggiore proprietario terriero nel Permiano. Possiede tutti i diritti minerari nell’area e, ancora meglio, tutti i diritti sull’acqua, una materia prima preziosissima non solo per il fracking ma per tutti gli esseri viventi.
TPL conta un totale di dipendenti di meno di 100 persone, la maggior parte delle quali assunte solo da quando ha cominciato a vendere acqua, sostanze minerali e qualche terreno. (Gli obbligazionisti originali, o i loro eredi, sono stati risarciti da tempo). Nel 2016 aveva in totale 10 dipendenti. Non molta manodopera. Ma semplicemente non servono tante persone per aprire la porta quando Exxon Mobil o Chevron vengono a chiedere se possono prendere in prestito una parte dei terreni di TPL in 20 contee del Texas occidentale.
Texas Pacific vive delle royalty che riceve. Non c’era alcun limite di tempo per la vendita delle proprietà in base alla decisione originale del tribunale, perciò sarà solo quando El Paso, Odessa o Midland strariperanno e pagheranno molto di più delle royalty, che TPL potrebbe decidere di vendere altre proprietà.
Texas Pacific è la cosa più simile ad un bancomat nel paese. L’unica altra compagnia che sforna denaro in modo altrettanto stupefacente, e di cui scrivo spesso, è la Franco-Nevada Corporation, con sede in Canada ma facile da comprare quanto TPL.
Penso che il titolo di TPL stia correndo un po’ troppo al momento, dato l’esubero di greggio e gas nel Permiano e la congestione degli oleodotti che servono per portare i prodotti alle raffinerie. Al prezzo di chiusura di ieri di 549 dollari, è venduto a meno di 20 volte gli utili. Possiedo delle azioni nel nostro Model Portfolio a 366,15 dollari, perciò potrei essere un po’ di parte. Quando le azioni di TPL scenderanno sotto i 500 dollari, ne comprerò qualcuna. Sotto i 400 dollari, ne farò incetta.
Precisazione: Sono long su TPL. A meno che non siate clienti di Stanford Wealth Management, non conosco la vostra situazione finanziaria personale. Di conseguenza, l’opinione che ho offerto dovrà servire per la vostra due diligence e non va intesa come consiglio di comprare o vendere un dato asset.