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Titoli a crescita del dividendo per incrementare i risparmi: ecco 2 esempi

Pubblicato 04.03.2019, 16:02
Aggiornato 02.09.2020, 08:05
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Per chi investe sui titoli azionari per incrementare i propri risparmi, la grossa sfida consiste nello scegliere i titoli che non solo preservano il capitale ma che offrono anche dei ritorni decenti. Mentre alcuni investitori vanno alla ricerca di rendimenti più alti, ignorando il rischio che ne deriva, un modo semplice per aumentare gradualmente i risparmi è guardare a quelle compagnie che alzano i dividendi e si trovano in una buona posizione per confermare questa pratica.

Acquistando solidi titoli a crescita del dividendo, si scelgono compagnie con una buona salute finanziaria che consente loro di avere una performance migliore a quella di altre aree del mercato. Secondo una ricerca della divisione di gestione del patrimonio di Goldman Sachs, le compagnie che hanno aumentato regolarmente i payout hanno prodotto ritorni di 14 volte superiori a quelli delle compagnie che non pagano dividendi, tra il 1972 e il 2014.

Tenendo a mente queste considerazioni, vediamo due esempi di ottimi titoli a crescita del dividendo:

1. Apple

Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) viene generalmente considerato un titolo tech ad alta crescita da comprare per avere ritorni rapidi. Quest’idea non è del tutto sbagliata, considerata l’enorme capacità di innovazione di Apple che continua a produrre prodotti di consumo che vanno a ruba, come gli iPhone o gli Apple Watch. Le azioni sono schizzate di quasi il 700% da quando sono state vendute per la prima volta a 22 dollari l’una nel dicembre 1980 e di circa il 66% negli ultimi tre anni. Hanno chiuso con un rimbalzo dell’1,1% a 174,97 dollari venerdì.

Apple Shares

Ma, secondo noi, Apple è anche un ottimo candidato per un portafoglio da entrate a lungo termine. Con la compagnia che comincia una fase matura del suo ciclo di crescita, si prepara a restituire sempre più denaro agli investitori tramite i dividendi e i riacquisti di azioni.

Dopo aver alzato il dividendo del 16% nel 2018, Apple ora paga 0,73 dollari ad azione ogni trimestre, con un aumento di oltre il 10% l’anno negli ultimi cinque anni. La compagnia alza i payout da sette anni e non sembra intenzionata a smettere di farlo. Con un payout ratio di solo il 24% e delle enormi riserve di denaro, Apple si trova in una buona posizione per restituire capitale.

Anche se si prende in considerazione l’opinione ribassista nei confronti di Apple, secondo cui sono passati i giorni migliori delle vendite di iPhone, il prodotto di punta, la capacità di Apple di generare denaro per i suoi azionisti resta intatta. La compagnia dovrebbe generare 255 miliardi di dollari di vendite nell’anno in corso, con una crescita prevista del 13% l’anno nei prossimi cinque anni, secondo le previsioni degli analisti.

2. Chevron

Se ci si concentra unicamente sulla natura volatile dei mercati energetici, è difficile trovare del valore nelle compagnie petrolifere integrate USA. Ma dopo anni di tagli dei costi, avanzamenti tecnologici e approcci di investimento razionalizzati, alcuni produttori globali di petrolio e gas offrono dei punti di entrata eccellenti agli investitori orientati al reddito. E il super colosso petrolifero USA Chevron (NYSE:CVX) è sicuramente fra questi.

Dall’ottobre 2001, il titolo ha segnato un’impennata del 174%, crescendo di quasi il 29% solo negli ultimi tre anni. Venerdì è schizzato del 2,1% chiudendo a 122,03 dollari.

Chevron shares

Chevron, il secondo produttore petrolifero globale, vanta attività integrate con esposizione sia ai processi upstream che a quelli downstream, nonché una divisione petrolchimica separata. Questo business model diversificato offre uno straordinario rifugio dal calo dei prezzi del greggio.

Anche se la compagnia perde soldi per la produzione di petrolio e gas, la raffinazione di prodotti energetici e l’attività petrolchimica possono comunque generare denaro, mitigando l’impatto di un tonfo del mercato del greggio. La dimostrazione di questa forza si è avuta nel quarto trimestre dello scorso anno, quando Chevron ha battuto le aspettative sugli utili, producendo solidi flussi di cassa nel periodo malgrado il tonfo del 38% del greggio Brent.

E per quanto riguarda i dividendi, Chevron è affidabile, generando entrate sempre più alte di anno in anno. Negli ultimi 10 anni, il suo payout trimestrale, ora a 1,19 dollari ad azione, è cresciuto di circa l’8% l’anno. Riteniamo che il tasso di crescita accelererà in futuro, grazie al miglioramento dei flussi di cassa della compagnia.

I flussi di cassa disponibili di Chevron una volta pagati i dividendi hanno toccato gli 8,3 miliardi di dollari nel 2018, dopo essere rimasti in territorio negativo per i cinque anni precedenti con le compagnie che hanno assistito al ribasso del greggio cominciato nel 2014, secondo i dati di Bloomberg.

Ma con un ragionevole payout ratio di 58 ed un rendimento del dividendo piuttosto allettante del 3,9%, pensiamo che Chevron sia matura per cominciare ad incrementare di nuovo le entrate. Con l’aumento dei dividendi, si trarrà beneficio anche dall’aggressivo piano di riacquisto di azioni della compagnia da 25 miliardi di dollari.

Morale della favola

Investire su compagnie con flussi di cassa solidi e bassi payout ratio è un modo comprovato per aumentare gradualmente i ritorni sui risparmi. Ci sono decisamente più rischi nell’investire sui titoli azionari, ma vengono mitigati investendo sui titoli da dividendo.

Sia Apple che Chevron sono buoni esempi di questo tipo di titoli. I titoli delle società di elettricità e gas, degli operatori di telecomunicazioni e delle società di investimenti nel campo immobiliare sono altre aree che offrono entrate regolari e che possono essere prese in considerazione per diversificare il portafoglio.

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