Dopo aver moltiplicato il suo valore di oltre 16 volte negli ultimi tre anni, il titolo di Advanced Micro Devices Inc. (NASDAQ:AMD) alla fine si è arreso alle previsioni ribassiste. In seguito al tonfo di circa il 20% dal suo massimo di 52 settimane di 34,14 dollari, il produttore di chip, che è stato il titolo con la performance migliore sull’indice S&P 500 quest’anno, è ora in territorio ribassista.
Questo calo offre un’opportunità di acquisto o è un segnale che l’impennata iniziata nella primavera del 2016 ha finalmente fatto il suo corso?
Se credete nell’intelligenza collettiva del mercato, allora è vera l’ultima supposizione. La maggior parte degli analisti che segue AMD ritiene che il titolo difficilmente replicherà la straordinaria performance degli ultimi tre anni e che abbia già visto i suoi giorni migliori.
E se la storia ha qualche importanza, questa conclusione sembra corretta. Il passato di AMD è zeppo di previsioni disattese e di performance deludenti. Tra il 2012 e il 2016, gli utili della compagnia sono crollati di oltre il 20%, mentre gli EBITDA rivisti hanno visto un tonfo di quasi il 45%.
AMD ha perso partecipazione di mercato in vari segmenti chiave, compreso quello dei chip per l’utilizzo nei personal computer e nei processori grafici. La sua partecipazione di mercato sul segmento dei PC è scesa dal 27,4% al 18,7%, mentre quella dei microprocessori si è ridotta a solo l’1%.
La domanda di chip si riduce
La recente impennata della compagnia di semiconduttori è stata alimentata principalmente dal boom della domanda derivante dal mining di criptovalute. Ma dall’inizio del tonfo del valore delle criptovalute alla fine del 2017, questa domanda si è rapidamente ridotta. NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA), il principale produttore di chip grafici per le schede aggiuntive dei PC, ad agosto ha affermato che le vendite ai miner probabilmente scompariranno del tutto in futuro.
Gli investitori sono inoltre scettici circa la capacità della compagnia di riottenere le vendite nel settore dei chip dei server, il segmento più redditizio del settore dei chip. Ad avvalorare questa tesi, le notizie secondo cui il leader di mercato Intel Corporation (NASDAQ:INTC) sarebbe pronto ad introdurre nuovi prodotti.
Le azioni di AMD, al momento scambiate a 27,240, sono crollate del 12% in un tonfo di due giorni all’inizio del mese dopo che una ricerca ha rivelato che Intel potrebbe aumentare la produzione dei suoi processori da 10 nanometri prima del previsto. “I livelli di produzione del secondo semestre di Intel suggeriscono un rialzo delle stime degli analisti sui ricavi del quarto trimestre e del primo trimestre del 2019”, scrive in una nota del 2 ottobre Steve Mullane, analista di BlueFin Research Partners, secondo Bloomberg.
Parlando dei fornitori, il report afferma che la produzione dei processori potrebbe essere anticipata di quattro-sei settimane rispetto alla tempistica del giugno 2019. Un’ulteriore sfida per AMD e per i produttori di chip in generale è l’inasprirsi dello scontro commerciale USA-Cina che ha il potenziale di sconvolgere il settore.
Morale della favola
Con tutti questi crescenti timori, sentiamo che il prossimo report sugli utili sarà cruciale per AMD per dimostrare che sta organizzando un’inversione di rotta e che può mantenere la sua posizione di rilievo, malgrado il calo della domanda e la preoccupazione per l’attrito commerciale tra USA e Cina. Per il terzo trimestre, AMD dovrebbe riportare EPS di 0,11 dollari su ricavi di circa 1,7 miliardi di dollari.
Il titolo di AMD resterà in una zona altamente volatile, dove il rischio ribassista è molto maggiore. Pensiamo che sia il momento giusto per la presa di profitto e per aspettare da parte. I rivali Intel e Nvida rappresentano delle opzioni migliori se si vuole mantenere un’esposizione al settore dei chip, specialmente dopo il recente calo del prezzo dei loro titoli.