Buongiorno ai lettori di Investing.com.
I risultati elettorali negli USA sembrano supportano un sentiment tutto sommato positivo sui mercati mondiali, lo si evince da una contrazione nell’acquisto di beni rifugio e da un indebolimento del dollaro.
Non si tratta di movimenti eclatanti, dopotutto si è arrivati a un risultato che molti analisti – stante i sondaggi degli ultimi giorni – avevano ipotizzato. L'indice del dollaro ha perso circa lo 0,2% mentre I futures sull’S&P500 guadagnava circa lo stesso importo percentuale.
Cos’è successo? I democratici hanno ottenuto il controllo sulla Camera dei rappresentanti, mentre il Senato è rimasto sotto il controllo dei repubblicani. Possiamo dire che si tratta di un risultato accolto con favore dai mercati in quanto il controllo del Senato da parte dei repubblicani elimina il rischio che possa essere ripristinata una rigida regolamentazione del settore finanziario. Nessuna sorpresa, quindi.
Dopo le elezioni statisticamente accade che i mercati danno segnali di ripresa, anche in presenza di risultati che non soddisfano totalmente le aspettative iniziali. Ora chiaramente ci si dovrà concentrare nuovamente sui macrotrends.
In tal senso dobbiamo dire che il dollaro ha perso terreno fin dall'inizio del mese, perdite associate al rimbalzo messo a segno dai titoli azionari statunitensi e dal ritorno della domanda su valute quali la sterlina e l'euro. La valuta britannica sta continuando a usufruire dei progressi sulla Brexit, tant’è che da fine ottobre c’è stato un recupero superiore al 3%. L’Euro, dal canto suo, sembra voler recuperare quota 1,15 ma anche in questo caso pesano incertezze legate soprattutto alla situazione italiana.
Per quanto riguarda l’equity, i futures sull’S&P 500 sono tornati a rivedere la media a 200 giorni e qualora le quotazioni dovessero riassestarsi al di sopra lo si potrebbe interpretare come un segnale decisamente positivo, destinato probabilmente a supportare ulteriormente la domanda di azioni.