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Un po’ di colore dall’Asia

Pubblicato 10.11.2014, 14:34
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Forex News and Events

Nelle prime ore di contrattazioni, l’attenzione di chi opera sul forex si è spostata sulla Cina. La debole inflazione dei prezzi al consumo e alla produzione, insieme al rallentamento delle esportazioni cinesi (dal 15,3% all’11,6%), ha fatto ripartire le speculazioni su un nuovo stimolo monetario nei prossimi mesi. L’IPP a/a ha toccato il minimo da 32 mesi, al -2,2%, a conferma che, nonostante le iniezioni dirette di liquidità e i tagli ai tassi repo di settembre e ottobre, la Cina non funziona a pieno regime. A questo proposito, i fondamentali macroeconomici cinesi lasciano presagire un nuovo allentamento della PBoC. Sebbene la PBoC eviti un taglio del tasso globale, nel quarto trimestre dovremmo assistere a un’intensificazione degli interventi accomodanti della PBoC.

Oltre alle previsioni del mercato su una PBoC pronta a intervenire, la notizia che dal 17 novembre sarà attivo il programma di collegamento fra le borse di Shanghai e Hong Kong, che permetterà acquisti transfrontalieri netti pari a 23,5 miliardi di yuan, ha fatto lievitare i flussi verso i mercati azionari cinesi. La PBoC ha aumentato il tasso di riferimento giornaliero a 6,1377 yuan per dollaro, livello massimo da marzo, per evitare un ulteriore apprezzamento dello CNY.

Si apre una settimana ricca di dati per la Cina: nuovi prestiti in yuan e finanziamenti aggregati in RMB, massa monetaria, vendite al dettaglio, produzione industriale e investimenti diretti esteri diretti; questi dati dovrebbero conferire direzionalità allo yuan per tutta la settimana. Considerando la leggera ripresa del momentum tendenziale grazie alla PBoC, sospettiamo che si formerà una base sopra l’area 6,1000/80 e prevediamo un rimbalzo verso 6,15 (50% di Fibonacci sul rally da gennaio ad aprile), man mano che aumentano le divergenze fra Fed e PBoC. Sui mercati delle opzioni, per il mese prossimo dominano le offerte prima di 6,20, le inversioni di rischio (delta 25) a 3 mesi sono ai massimi da 5 anni e ciò suggerisce un rialzo costante, se terrà la base a 6,10.

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Approfondimento sull’AUD

A Sydney, le previsioni di una PBoC accomodante hanno fatto lievitare l’AUD/USD a 0,8683, sebbene la persistente debolezza dei prezzi del minerale di ferro continui a pesare sul complesso AUD. Il minerale di ferro per la Cina si sta avvicinando ai 75 USD per la prima volta da metà 2009, il minimo storico si attesta a 64,06 USD (prezzo di lancio del 29 maggio 2009). Secondo il primo ministro australiano Abbott, non si può pensare che i prezzi del minerale di ferro siano destinati unicamente a scendere, anche se i timori deflattivi dovrebbero continuare ad esercitare pressioni a vendere sull’AUD. L’AUD/USD pareggia le perdite della settimana scorsa. In mancanza di dati importanti dagli USA e dall’Australia, l’attenzione continuerà a essere puntata sulla Cina. Osserviamo resistenza in area 0,8747/90 (media mobile a 21 giorni / pivot MACD) e scommettiamo su un nuovo test del supporto a 0,85.

L’EUR/AUD continua a essere richiesto alla media mobile a 50/100 giorni (1,4367/68), la media mobile a 50 giorni testa al rialzo quella a 100 giorni. Il giudizio tecnico dovrebbe rimanere positivo in caso di chiusura giornaliera sopra 1,4435/45 (pivot MACD / media mobile a 21 giorni). La nuvola ascendente di Ichimoku (1,4192/1,4392) lascia presagire un ulteriore sviluppo del mercato toro. La resistenza staziona alla media mobile a 200 giorni (attualmente a 1,4644).

In vista dei dati sul lavoro nel Regno Unito e del Rapporto Trimestrale sull’Inflazione della BoE, in uscita mercoledì, la coppia GBP/AUD quota nella stretta fascia compresa fra 1,8316 e 1,8391. Dopo il taglio aggressivo delle previsioni sulla crescita delle retribuzioni nell’ultimo Rapporto sull’Inflazione, i mercati si preparano a previsioni di crescita e inflazione inferiori per il Regno Unito, viste le cupe prospettive economiche dell’Eurozona. Nell’ultimo anno le esportazioni britanniche sono, infatti, scivolate dell’11% e l’incertezza al di qua dalla Manica farà rimanere vigile la BoE. Detto questo, questa settimana le pressioni a vendere sul complesso GBP dovrebbero tradursi in un calo della coppia GBP/AUD. Una chiusura giornaliera inferiore a 1,8238 (pivot MACD) dovrebbe segnalare la fine della fase di correzione rialzista. L’analisi dei pattern a candele mostra la formazione di una shooting star (stella cadente) (convinzione 5/9), che rafforza la nostra impostazione tecnica ribassista di breve termine.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD ha rimbalzato dopo aver segnato i minimi in 2 anni. Le resistenze orari sono attualmente impostatesul canale discendente (attorno a 1,2509) e a 1,2533 (massimo 06/11/2014). Un supporto orariogiace a1,2358 (minimo 07/11/2014). Un altro supporto si trova a 1,2242 (minimo 10/08/2012). In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014 l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2886 (massimo 15/10/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD sta rimbalzando dopo aver infranto il supporto chiave a 1,5855. Resistenze orarie sono date dal canale discendente (attorno a 1,5939) e a 1,6002 (massimo 06/11/2014). Un supporto orario si trova a 1,5791 (minimo 07/11/2014). Un altro sostegno si attesta a 1,5718 (massimo 21/08/2013). A più lungo termine, la violazione del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013) conferma una tendenza ribassista di fondo. I successivi supporto possono essere individuati a 1,5718 (massimo 21/08/2013) e 1,5423 (minimo 14/08/2013). La struttura tecnica a lungo termine permane negativa finché i prezzi rimarranno al di sotto della resistenza a 1,6227 (massimo 09/10/2014).

USD/JPY L’USD/JPY non è riuscito a spezzare la resistenza oraria a 115,52 (massimo 06/11/2014) e sta attualmente sfidando il supporto orario a 114,06. Una violazione nettaconvaliderebbe un doppio massimo sul breve periodo con un rischio di ribasso implicato da 112,61. Altri supporti orari si attestano a 113,17 (minimo 04/11/2014) e a 112,57. Una resistenza iniziale si trova a 114,64 (massimo intragiornaliero). Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 105,23 (massimo 15/10/2014). La violazione della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008) spiana la strada a un ulteriore rialzo verso 120,00 (soglia psicológica, vedasi altresì il 61,8% del ritracciamento sul calo dal 1998 al 2011).

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USD/CHF L’USD/CHF ha infranto la resistenza a 0,9691, ma non è riuscito a tenere oltre. I supporti orari si ubicanoa livello dalla linea di tendenza ascendente (attorno a 0,9621) e a 0,9580 (minimo 04/11/2014). Resistenze orarie possono essere trovate a 0,9699 (massimo intragiornaliero) e a 0,9742. In una prospettiva di più lungo periodo, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. I recenti nuovi massimi oltre la resistenza chiave, a 0,9691, confermano tale prospettiva. Un forte supporto staziona a 0,9368 (minimo 15/10/2014). Una resistenza chiave può essere trovata a 0,9839 (massimo 22/05/2013).

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