Market Brief
La Fed non ha deluso alla riunione di settembre. Pur ribadendo la sua determinazione a mantenere il tasso allo zero, il FOMC ha accennato a un percorso di normalizzazione dei tassi più ripido. I rendimenti dei decennali del Tesoro USA sono saliti al 2,6270% e l’indice DXY ha raggiunto quota 84,782, livello massimo da luglio 2013. L’USD si è rafforzato diffusamente, i mercati forex stanno consolidando i livelli raggiunti dopo l’annuncio di Yellen.
Sintetizzando la decisione del FOMC, gli acquisti di asset mensili sono stati ridotti di altri 10 miliardi di dollari e la Fed continuerà ad acquistare buoni del Tesoro per 10 miliardi e titoli MBS per 5 miliardi di dollari al mese. L’acquisto di asset terminerà a ottobre. Nel suo intervento, la presidente del FOMC Yellen ha ripetuto che la politica monetaria rimarrà molto accomodante per “un periodo di tempo considerevole” dopo la fine del QE e che la lentezza nella crescita delle retribuzioni riflette la fiacchezza del mercato occupazionale. Yellen ha aggiunto che non c’è un’interpretazione meccanica del “periodo di tempo considerevole”.
Gli eventi principali della giornata sono le decisioni di politica monetaria di BNS e Norges Bank, l’espansione del bilancio della BCE con la prima tornata di operazioni TLTRO e il voto sull’indipendenza in Scozia. I mercati valutari continuano a essere molto volatili in scia al fitto calendario economico e politico.
L’EUR/USD è sceso a 1,2835, la coppia GBP/USD si è ripresa da 1,6250. I mercati sono attendisti prima dell’esito del referendum scozzese. Prevediamo un consolidamento per tutta la giornata e siamo pronti a volatilità su entrambi i lati non appena inizieranno a uscire i primi risultati.
AUD, NZD e JPY hanno fatto registrare le perdite più pesanti dopo la Fed. L’USD/JPY ha compiuto un rally fino a 108,87 parallelamente alle azioni del Nikkei (+1,13%). Le scommesse per le opzioni sono state sorpassate, da 107,50 si susseguono gli ordini d’acquisto per le opzioni fino alla fine della settimana. Le marcate condizioni d’ipercomprato (RSI all’86,5%, banda di Bollinger superiore a 30 giorni a 108,53) richiedono una certa correzione al ribasso. Si prevedono offerte degli esportatori giapponesi e prese di profitto prima di 109,00/110,00. Nel secondo trimestre, il principale fondo pensioni giapponese (GPIF) e altri fondi pensioni hanno venduto titoli di stato (JGB) a lungo termine per un valore di 1.100 miliardi di yen e acquistato 393 miliardi di yen in azioni.
L’AUD/USD è crollato a 0,8959 (minimo dal 12 marzo) a Sydney. Gli indicatori di trend e momentum sono ancora nettamente negativi, la prossima zona di supporto s’intravede a 0,8891/19 (minimo 12 marzo / 23,6% di Fibonacci sul calo da novembre 2013 a gennaio 2014). Un supporto critico giace a 0,8660 (minimo da 4 anni registrato nel gennaio 2014).
La coppia NZD/USD è scesa a 0,8078 dopo gli annunci della Fed e ha testato nuovamente il livello a 0,8080 durante la seduta di scambi neozelandese. Il supporto costituito dal doppio minimo dovrebbe innescare un rimbalzo, sebbene l’impostazione rimanga nettamente negativa. Il supporto chiave giace a 0,8052, livello a cui sfumerebbero completamente i guadagni del 2014.
Il calendario economico prevede la pubblicazione dei seguenti dati: bilancia commerciale, esportazioni e importazioni m/m di agosto in Svizzera; PIL (definitivo) secondo trimestre t/t e a/a in Svezia; vendite al dettaglio m/m e a/a di agosto nel Regno Unito; saldo delle partite correnti di luglio in Italia; transazioni di titoli internazionali di luglio in Canada; richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione aggiornate rispettivamente al 13 e al 6 settembre, nuovi cantieri residenziali e permessi di costruzione m/m di agosto, prospettive delle imprese di settembre della Fed di Philadelphia, stima sull’occupazione attuale del 2014 e variazione nel patrimonio netto dei nuclei familiari nel secondo trimestre negli USA.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd