LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio balzano di oltre 3 dollari, con il Brent che supera i 112 dollari al barile, mentre i Paesi europei prendono in considerazione la possibilità di seguire gli Stati Uniti nell'embargo sul petrolio russo e dopo l'attacco del fine settimana ad alcune strutture petrolifere saudite.
Alle 11,40 i futures sul Brent salgono di 4,34 dollari, o il 4,0%, a 112,30 dollari al barile, dopo il +1,2% di venerdì.
I futures sul greggio Usa sono in rialzo di 4,39 dollari, o il 4,2%, a 109,09 dollari, estendendo il guadagni dell'1,7% di venerdì.
I prezzi sono saliti in vista dei colloqui di questa settimana tra i governi della Ue e il presidente Usa Joe Biden, in una serie di vertici che puntano a inasprire la risposta dell'Occidente nei confronti di Mosca per l'invasione dell'Ucraina.
I governi della Ue prenderanno in considerazione la possibilità di imporre un embargo sul petrolio russo.
Con scarsi segnali di un allentamento del conflitto, il focus si è spostato nuovamente sulla capacità del mercato di rimpiazzare i barili di greggio di Mosca.
Nel weekend, un attacco da parte dei ribelli filo-iraniani Houthi in Yemen ha causato un temporaneo calo della produzione della joint venture di Saudi Aramco (SE:2222) a Yanbu, alimentando i timori in un mercato dei prodotti petroliferi già nervoso, dove la Russia è un fornitore chiave e le scorte globali sono ai minimi di diversi anni.
L'ultimo report da parte dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e gli alleati, tra cui la Russia, conosciuti come Opec+, mostra che alcuni produttori sono ancora lontani dalle quota produttive concordate.
(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Sabina Suzzi)