Investing.com - Continua l’impennata dei futures del greggio questo lunedì; il greggio continua a salire dopo i guadagni della settimana scorsa che alimentano la fiducia degli investitori.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a maggio ha toccato il massimo della seduta di 53,06 dollari nella mattinata degli scambi USA, in salita di 47 centesimi o dello 0,91%. Venerdì il greggio Nymex è salito di 85 centesimi, o dell’1,67%, chiudendo a 51,64 dollari.
Sulla settimana il Nymex ha segnato un aumento di 2,50 dollari, o del 5,09%, segnando il terzo aumento settimanale consecutivo, nella speculazione che il collasso degli impianti di trivellazione negli USA possa causare un calo della produzione.
L’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) venerdì ha dichiarato che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti si è ridotto di 42 unità a 760 la scorsa settimana. Si tratta del diciottesimo calo settimanale consecutivo ed è il maggiore in un mese.
I traders hanno seguito da vicino la riduzione degli impianti di trivellazione negli ultimi mesi per cercare di capire se possa contribuire a ridurre l’eccesso di greggio sul mercato.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a giugno è salito di 53 centesimi o dello 0,89%, a 59,48 dollari al barile, dopo aver toccato il picco intraday di 60,57.
Venerdì, il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è schizzato di 1,26 dollari, o del 2,18% a 58,95 dollari. Sulla settimana il contratto Brent è salito di 2,96 dollari, o del 5,31%, con gli investitori che continuano a valutare l’impatto dell’accordo nucleare iraniano sulle scorte globali di greggio.
Gli esperti dei mercati prevedono che ci vorranno mesi prima di vedere un’impennata delle esportazioni di greggio iraniano, in seguito all’accordo provvisorio della scorsa settimana tra le potenze occidentali e Tehran.
Intanto, lo spread tra il Brent ed il WTI è di 7,35 dollari al barile, contro i 7,31 dollari segnati alla chiusura di venerdì.
Intanto, l’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,15% a 99,78.
La richiesta di dollaro è stata incoraggiata dalle aspettative di un aumento dei tassi di interesse, poiché gli investitori sperano che l’economia statunitense continui a migliorare nonostante i recenti report economici che hanno rivelato un indebolimento all’inizio dell’anno.
Gli investitori attendono il report di domani sulle vendite al dettaglio USA, nonché i report di venerdì sull’inflazione ed il sentimento dei consumatori, per avere ulteriori informazioni sulla forza dell’economia e la tempistica dell’aumento dei tassi di interesse.
Intanto, in Cina i dati commerciali deludenti alimentano le speculazioni che i legislatori di Pechino debbano implementare nuove misure di stimolo.
La Cina ha riportato un surplus commerciale di 3,08 miliardi di dollari a marzo, contro le aspettative di un surplus pari a 45,5 miliardi ed in calo dai 60,6 miliardi di dollari segnati a febbraio.
Le esportazioni sono crollate del 15,0% il mese scorso rispetto all’anno precedente, deludendo le aspettative di un aumento del 12,0%, mentre le importazioni hanno visto un crollo del 12,7%, più dell’11,7% previsto.
La riduzione delle importazioni indica un indebolimento persistente dell’economia e aumenta la pressione sui legislatori perché facciano di più per incoraggiare la crescita.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di greggio dopo gli USA ed è stato il motore del rafforzamento della domanda.