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L’Opec+ prende tempo sui tagli: “l’unica cosa certa è l’incertezza”

Pubblicato 05.03.2021, 09:18
Aggiornato 05.03.2021, 09:19
© Reuters.
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Si è concluso il vertice dell’Opec+ con i produttori che hanno posticipato qualunque decisione sull’aumento della produzione in attesa dell’arrivo della ripresa economica e dei piani vaccinali contro il Covid.

“Bisogna agire con estrema cautela perché oggi l'unica cosa certa è l'incertezza”, ha spiegato il ministro dell'energia dell'Arabia Saudita il principe Abdulaziz bin Salman nel corso del meeting Opec e non Opec. “La situazione del mercato del petrolio è migliorata ma le prospettive di una ripresa della domanda rimangono incerte", ha aggiunto.

L’alleanza di produttori di petrolio, guidata da Arabia Saudita e Russia, ha dunque deciso di mantenere la maggior parte dei tagli alla produzione introdotti in precedenza, che hanno favorito l’aumento del prezzo del greggio negli ultimi mesi.

Solo a Russia e Kazakhstan è stato concesso di aumentare i livelli di output nel mese di aprile, "autorizzate ad aumentare la produzione rispettivamente di 130.000 e 20.000 barili al giorno, per motivi di consumo stagionali".

L’Arabia Saudita ha prolungato per un altro mese il taglio da 1 milione di barili, con il ministro dell’Energia saudita, Abdulaziz bin Salman, che ha dichiarato: “l’azione giusta da compiere adesso è ‘restare all’asciutto’ e avere riserve a sufficienza per poter far fronte a circostanze impreviste”.

La mossa saudita è stata apprezzata dagli altri stati membri dell'organizzazione. “I ministri hanno preso atto, con gratitudine, della significativa riduzione volontaria dell'offerta dell'Arabia Saudita che ha aiutato a sostenere la stabilità del mercato. I ministri hanno anche apprezzato il fatto che Riad abbia deciso di estendere i tagli di 1 mbd per il mese di aprile 2021, a dimostrazione della sua leadership e dell'approccio flessibile" si legge nel comunicato finale.

Questa volta l’Opec+ ha evitato l’errore commesso lo scorso anno, quando la rottura delle trattative tra Russia e Arabia Saudita portò alla ‘guerra dei prezzi’, a cui si aggiunsero le chiusure dell’economia a causa della pandemia da Covid 19. Il risultato fu il crollo dei prezzi, arrivati addirittura in negativo.

La reazione del mercato

Le decisioni dell’Opec+ hanno spinto in alto i prezzi del petrolio, sostenendo il WTI oltre i 64 dollari al barile, mentre il Brent è arrivato a 67,75 dollari.

Per quanto riguarda il mercato azionario, le società petrolifere europee hanno aperto positive nonostante l’incertezza dei principali indici. A Milano gli acquisti sostengono Tenaris (MI:TENR), Saipem (MI:SPMI) e Eni (MI:ENI) nonostante il -50% del Ftse Mib. Più incerta Saras (MI:SRS).

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