Investing.com - Ecco le cinque notizie principali da seguire sui mercati finanziari questo martedì 5 gennaio:
1. La Cina immette 20 miliardi di dollari sul mercato per calmare gli investitori
La Cina è intervenuta per incoraggiare il sentimento questo martedì, dopo il crollo della seduta precedente che ha seminato il panico sui mercati finanziari globali.
La Banca Popolare Cinese ha immesso nel sistema bancario 130 miliardi di yuan, o 19,95 miliardi di dollari, l’iniezione di liquidità maggiore da settembre. La decisione ha seguito il crollo del 7% di ieri registrato sui mercati azionari cinesi.
2. Le borse globali crollano nonostante l’intervento della Cina
I titoli azionari globali sono al ribasso questo martedì, dopo il forte selloff della seduta precedente, nonostante la Cina sia intervenuta per incoraggiare il sentimento.
L’indice Shanghai Composite ha chiuso in calo dello 0,3%, mentre l’indice Shenzhen Composite ha chiuso con un crollo dell’1,9%. Intanto, i mercati in Giappone, Australia e ad Hong Kong hanno chiuso in rosso.
In Europa, l’apertura delle borse è stata positiva per poi cancellare i guadagni, con il tedesco DAX giù dello 0,7% alle 10:50 GMT, o alle 5:50 ET. Ieri, l’indice è stato fra quelli che hanno segnato la peggiore performance, con un crollo del 4,3%.
Wall Street punta ad un’apertura in forte ribasso per il secondo giorno consecutivo, con l’indice Dow giù di 110 punti. Ieri, i titoli azionari USA hanno registrato pesanti perdite, con l’indice S&P 500 che ha segnato l’inizio anno peggiore in più di un decennio.
3. Yuan cinese ad un nuovo minimo di 5 anni
Lo yuan cinese si indebolisce contro il dollaro dopo la decisione della Banca Popolare Cinese di fissare il tasso di cambio ufficiale al minimo dall’aprile 2011 questo martedì, nei timori per un indebolimento economico e delle uscite di capitale.
Lo yuan onshore si attesta a 6,5225 (USD/CNY), mentre la controparte offshore è scambiata a 6,6417 (USD/CNH), con una differenza dell’1,8%.
4. Il greggio scende, i timori per le scorte fanno passare in secondo piano le tensioni in Medio Oriente
Il prezzo del greggio scende negli scambi volatili di questo martedì, i crescenti timori per l’eccesso delle scorte globali fanno passare in secondo piano l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche tra Arabia Saudita ed Iran.
Il greggio Brent scende di 21 centesimi, o dello 0,58% a 37,01 dollari al barile, mentre il greggio USA segna un calo di 5 centesimi, o dello 0,15% a 36,70 dollari al barile.
5. L’inflazione nella zona euro resta in calo e delude le aspettative
L’indice dei prezzi al consumo nella zona euro è salito dello 0,2% il mese scorso, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,3% e dopo l’incremento dello 0,2% a novembre, secondo i dati preliminari ufficiali di questo martedì.
I dati deludenti hanno alimentato le pressioni sulla Banca Centrale Europea affinché introduca ulteriori misure a sostegno della crescita dei prezzi nella zona euro.
L’euro continua a scendere contro il dollaro e lo yen dopo il report, con la coppia EUR/USD giù dello 0,59% a 1,0766 ed il cambio EUR/JPY in calo dello 0,85% a 128,28.