Investing.com - Nuovo passo avanti da parte dell’Unione europea sulla strada che porta all’avvio della procedura per deficit verso l’Italia. Il Comitato economico e finanziario (Efc) della UE, infatti, ha espresso il suo parere sulla situazione italiana, affermando che “il criterio debito non è rispettato”.
L’Efc, inoltre, ha invitato l’Italia a “a prendere le misure necessarie per assicurare il rispetto delle indicazioni del Patto di stabilità in conformità con il processo della procedura Edp”, ovvero per debito eccessivo.
Gli ‘sherpa’, dunque, “concordano con la Commissione sul fatto che il debito pubblico italiano resta una fonte principale di vulnerabilità per l’economia”, aggiungendo che la situazione può cambiare a causa di “possibilli rischi al rialzo al bilancio 2019 grazie a entrate più alte delle attese e spese minori sulle misure”.
Preoccupazioni anche per il prossimo anno, quando “la deviazione dal cammino di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine si allargherà nel 2020, in una situazione dove il deficit dell’italia sarà sopra il 3% a politiche correnti”.
L’Efc, infine, resta fiduciosa che le autorità italiane rispetteranno l’impegno incluso nel programma di stabilità di “attuare misure alternative di finanziamento per assicurare gli obiettivi di deficit nominale e strutturale e hanno annunciato una spending review”.
Nel caso in cui la procedura dovesse andare in porto, l’Italia rischia una multa fino a 9 miliardi di euro, corrispondente allo 0,5% del Pil, il congelamento dei fondi strutturali e la fine dei prestiti concessi dalla Banca centrale europea degli investimenti.