Investing.com - Il dollaro sale al massimo di otto mesi contro il franco svizzero questo mercoledì; la richiesta del biglietto verde resta forte dopo i report economici positivi statunitensi di ieri, mentre i mercati attendono i dati commerciali USA che saranno pubblicati nel corso della giornata.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9115 negli scambi del pomeriggio europeo, il massimo da gennaio; successivamente il cambio si è attestato a 0,9107, in salita dello 0,18%.
Supporto a 0,9112, il minimo di ieri e resistenza a 0,9156.
Il dollaro è rimasto supportato dai dati di ieri che hanno mostrato che l’attività del settore dei servizi statunitense è cresciuta al tasso più veloce di oltre tre anni a luglio.
L’indice dei direttori acquisti dell’Institute for Supply Management per il settore dei servizi è salito a 58,7, in aumento da 56,0 di giugno, contro le aspettative dei mercati e ben al di sopra del livello 50 che indica un’espansione.
Il dollaro si è rafforzato inoltre per via di un secondo report in cui si legge che gli ordinativi alle fabbriche USA sono aumentati dell’1,1% a giugno, superando le stime degli analisti di un aumento pari allo 0,5%.
In Svizzera, i dati ufficiali di questa settimana hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,4% il mese scorso, in linea con le aspettative, dopo il calo dello 0,1% a giugno.
Su base annua, l’IPC svizzero è rimasto invariato a luglio, contro le aspettative di un calo dello 0,1% e dopo essere risultato stabile il mese precedente.
Lo swissie è pressoché invariato contro l’euro, con EUR/CHF giù dello 0,07% a 1,2152.
Nella zona euro, i dati ufficiali di oggi hanno mostrato che gli ordinativi alle fabbriche in Germania sono crollati del 3,2% a giugno, deludendo le aspettative di un aumento dell’1,0%. La lettura di maggio è stata rivista ad un calo dell’1,6% da una stima precedente di una riduzione pari all’1,7%.
Il sentimento sulla moneta unica è rimasto vulnerabile in vista della conclusione della revisione mensile della politica monetaria della Banca Centrale Europea prevista per domani, tra i timori per la divergenza di opinioni in merito alla politica monetaria tra la BCE e le altre banche centrali.