Investing.com - Il dollaro riduce i guadagni contro le altre principali valute questo mercoledì, nonostante la pubblicazione dei dati positivi sul settore immobiliare USA, mentre gli investitori restano cauti in vista dell’attesissima decisione di politica monetaria della Federal Reserve prevista nel corso della giornata.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,17% a 121,89, dopo aver segnato precedentemente il massimo di 122,11.
Secondo il Dipartimento per il Commercio USA, le nuove costruzioni sono schizzate del 10,5% a 1,173 milioni di unità il mese scorso dal totale di 1,062 milioni di unità di ottobre. Gli analisti avevano previsto un aumento del 6,6% a 1,135 milioni di unità.
Intanto, il numero delle concessioni edilizie è aumentato dell’11,0% a 1,289 milioni di unità dal totale di ottobre di 1,161 milioni di unità, ben al di sopra del calo dell’1,0% a 1,150 milioni di unità previsto dagli analisti.
Gli operatori dei mercati prevedono che la banca centrale USA aumenterà i tassi di interesse per la prima volta dal giugno del 2006 oggi a conclusione del vertice.
Il cambio EUR/USD è stabile a 1,0927, staccandosi dal minimo della seduta di 1,0913.
Stamane l’Eurostat ha reso noto che l’indice dei prezzi al consumo della zona euro è salito dello 0,2% il mese scorso, in salita da una stima preliminare dello 0,1%. L’inflazione della zona euro ha segnato un aumento dello 0,1% ad ottobre.
Per il ventiseiesimo mese consecutivo, il tasso risulta al di sotto dell’1%, ben al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale Europea di poco meno del 2%.
Il report ha seguito le dichiarazioni del gruppo di ricerche di mercato Markit secondo cui l’indice composito flash della produzione nella zona euro, che comprende sia l’attività del settore manifatturiero che quella del settore dei servizi, è sceso da 54,2 di novembre a 54,0 a dicembre, meno della lettura di 54,2 prevista.
Questa mattina, l’agenzia di ricerche di mercato Markit ha dichiarato che l’indice preliminare PMI per il settore manifatturiero tedesco è salito a 53,0 questo mese dalla lettura finale di 52,9 di novembre, mentre l’indice preliminare PMI per il settore dei servizi è sceso a 55,4 da 55,6.
Intanto, il dollaro resta forte contro la sterlina con la coppia GBP/USD giù dello 0,15% a 1,5017, mentre il cambio USD/CHF scende dello 0,10% a 0,9904.
La sterlina si è indebolita quando l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha reso noto che la media degli stipendi, esclusi i bonus, è salita di solo il 2,0% nel trimestre terminato ad ottobre, in calo dal 2,4% del mese precedente.
Inclusi i bonus, i compensi sono aumentati del 2,4%, in calo dal 3,0% del mese precedente.
Il tasso di disoccupazione britannico è sceso al 5,2%, il minimo dal gennaio del 2006, dal 5,3% del trimestre conclusosi a settembre.
Il numero dei disoccupati ha visto un calo di 110.000 unità, il massimo dal trimestre terminato a settembre dello scorso anno, secondo l’ONS.
Il dollaro australiano è stabile, con la coppia AUD/USD a 0,7196, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,21% a 0,6750.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,17% a 1,3758, poco meno del massimo di 11 anni e mezzo di 1,3781 di lunedì.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 98,28.