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Credit Suisse, ristrutturazione sempre più difficile

Pubblicato 04.10.2022, 12:07
Aggiornato 04.10.2022, 12:10
© Reuters. La bandiera nazionale svizzera sventola davanti alla sede della banca Credit Suisse a Zurigo, Svizzera, 27 luglio 2022. REUTERS/Arnd Wiegmann
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ZURIGO/NEW YORK (Reuters) - Credit Suisse, travolto da scandali e perdite, sta portando avanti un piano di ristrutturazione. Ma l'elevata volatilità sui mercati e una tempesta giunta dai social media stanno rendendo questo compito sempre più difficile.

Alcuni clienti dell'unità wealth management della banca sono preoccupati del piano di rilancio di Credit Suisse, hanno detto a Reuters due persone a conoscenza delle discussioni, e secondo una delle fonti, alcuni hanno cominciato a spostare i propri fondi. La divisione dovrebbe essere al centro di questo piano.

"Restiamo vicini ai nostri clienti mentre conduciamo la nostra revisione strategica", ha detto un portavoce di Credit Suisse.

Nel frattempo, secondo gli analisti, la crisi del mercato ha intaccato la capacità della banca di strappare buone condizioni ai potenziali acquirenti delle attività da cui vuole uscire.

Nelle ultime settimane, i timori che Credit Suisse non sia in grado di finanziare la riorganizzazione senza ricorrere agli investitori hanno portato il titolo a nuovi minimi storici. 

Nel fine settimana, speculazioni infondate sui social media circa la solidità della banca hanno innescato un crollo delle obbligazioni dell'istituto di credito, mentre nella giornata di ieri il costo dell'assicurazione contro un'insolvenza (Cds) di Credit Suisse è balzato a un livello mai visto da decenni.

"Sarà sempre una ristrutturazione impegnativa", ha detto Johann Scholtz, analista azionario di Morningstar. "Ma ciò che la rende ancora più difficile ora è che i costi di rifinanziamento sono aumentati drasticamente e la redditività, che era già sotto pressione, ora è ancora più sotto pressione".

Sotto la guida del Ceo Ulrich Koerner, in carica da luglio, Credit Suisse sta cercando di ripristinare la redditività e la reputazione della banca. La banca ha perso 5 miliardi di dollari con il crollo di Archegos nel 2021, è stata bacchettata dalle autorità di regolamentazione per aver spiato i dirigenti e si è ritrovata macchiata a causa del suo coinvolgimento con la società finanziaria Greensill Capital, ormai fallita. 

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Per sostenere un profitto sostenibile, il Credit Suisse punta a snellire la banca d'investimento e ad espandere l'attività di gestione patrimoniale, che assorbe meno capitale. Tra le opzioni che la banca ha detto di stare valutando c'è quella di trovare un acquirente per la sua attività di prodotti cartolarizzati.

Quanto più riuscirà a ricavare per le sue attività, tanto meno dovrà raccogliere dagli investitori.

Una fonte che ha familiarità con la situazione ha detto ieri a Reuters che la banca sta esplorando tutte le opzioni per ottenere capitale aggiuntivo e che non deve necessariamente emettere più azioni. La fonte ha detto che c'è un modo per farlo con la sola vendita di asset.

Il Credit Suisse continuerà ad avere una banca d'investimento, ma è probabile che la divisione venga ridotta, ha aggiunto la fonte.

La banca ha detto che presenterà il proprio piano il 27 ottobre, ma la caduta delle azioni e delle obbligazioni dell'istituto potrebbe complicare notevolmente questo compito.

"I dirigenti devono davvero intervenire per informare gli investitori e il pubblico in generale in modo molto specifico su ciò che faranno in merito a una ristrutturazione", ha detto Mayra Rodríguez Valladares, consulente in materia di rischi finanziari che forma banchieri e autorità di regolamentazione.

Le azioni Credit Suisse sono scese del 60% quest'anno. Anche il costo per assicurare le sue obbligazioni è salito di nuovo ieri, aggiungendo 105 punti base rispetto alla chiusura di venerdì e arrivando a 355 punti base, il livello più alto da almeno più di due decenni.

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Ad aggravare i problemi del Credit Suisse c'è il malessere del mercato in generale, con il rapido aumento dei tassi di interesse e i timori di recessione, nonché le conseguenze della guerra in Ucraina, che hanno scosso gli investitori e inasprito le condizioni finanziarie.

"Il problema in cui si imbatte il Credit Suisse è che diventa quasi una profezia che si autoavvera, non tanto dal punto di vista della liquidità, ma i loro talenti di punta iniziano ad andarsene o i ricchi clienti iniziano a ritirare i loro soldi dalla banca privata e quindi i fondamentali dell'azienda iniziano a diminuire", ha detto James Finch, professore associato di finanza presso la New York University Stern School of Business

'VENDITORE FORZATO'

Gli analisti di Jefferies hanno scritto in una nota che il Credit Suisse sarebbe un "venditore forzato", il che potrebbe danneggiare il prezzo di vendita degli asset.

"La vendita di attività genererà capitale ma ridurrà la capacità di generare utili in futuro", hanno scritto gli analisti. "Nel complesso, riteniamo improbabile che la sola vendita di asset sia la soluzione al problema della potenziale carenza di capitale".

Gli analisti di Citigroup (NYSE:C), in una nota inviata ieri ai clienti, hanno inoltre espresso il timore di possibili ulteriori deflussi dal settore del private banking.

Le autorità di regolamentazione hanno tenuto d'occhio la situazione. Una fonte che ha familiarità con la questione ha detto che l'autorità di regolamentazione svizzera Finma e la Banca d'Inghilterra a Londra, dove il istituto di credito ha un importante hub, stanno monitorando la situazione e collaborando strettamente.

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I dirigenti hanno rassicurato il personale sulla solidità del capitale e della liquidità della banca.

Tre fonti di società rivali di Wall Street concordano e hanno respinto qualsiasi paragone con il settore durante la crisi finanziaria del 2008, quando fallirono banche come Lehman Brothers.

Nella sua nota, Beaumont ha evidenziato i livelli di capitale del Credit Suisse, affermando che sembrano essere "sufficienti ad assorbire le prossime perdite derivanti da cessioni/vendite di attività".

Secondo Rodriguez Valladares, sarebbe opportuno che la banca spiegasse di avere un capitale sufficiente a gestire eventuali perdite inattese e liquidità adeguata per pagare i propri obblighi.

"Quello che mi rende un po' nervoso è che alcuni investitori si stanno buttando a capofitto", ha detto Rodriguez Valladares. "I livelli di capitale e di liquidità di Credit Suisse sono ancora sani"

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)

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