ROMA (Reuters) - Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di Persidera, società delle frequenze digitali oggi controllata da Telecom Italia (MI:TLIT) (Tim), di ottenere un ulteriore mezzo multiplex oltre ai due e mezzo che già controlla.
La sentenza arriva nell'ambito del nuovo piano di ripartizione volto a liberare entro il 2022 la banda dei 700 MHz destinata alla telefonia mobile del 5G.
Il multiplex è un blocco di frequenze che consente la trasmissione di più canali in contemporanea.
A giugno Tim e Gedi (MI:GEDI), rispettivamente titolari del 70% e del 30% di Persidera hanno raggiunto un accordo per la cessione della società a F2i-EI Towers. Il closing dell'operazione è atteso entro l'anno.
Esattamente un anno fa, il Consiglio di Stato aveva chiesto all'AgCom di considerare che Persidera era stata trattata con sfavore al momento dell'assegnazione delle frequenze per il passaggio al digitale e di porre rimedio a quella situazione di squilibrio di partenza nell'assegnazione delle nuove frequenze con il passaggio della banda 700 MHz alle società telefoniche.
Secondo Persidera da quella sentenza sarebbe disceso il diritto a vedersi attribuire un ulteriore mezzo multiplex.
Nel nuovo provvedimento pubblicato venerdì la terza sezione del Consiglio di Stato scrive che non trova "spazio e fondamento, nel disposto della sentenza, il preteso diritto soggettivo di Persidera all'assegnazione suppletiva di un mezzo multiplex, né la pretesa che ai competitor venga sottratta una frazione di multiplex corrispondente all'incremento asseritamente spettante a Persidera nella misura predetta".
Nella nuova sentenza il Consiglio di Stato esamina anche la richiesta di chiarimenti avanzata dall'Agcom su come ottemperare alla sentenza dello scorso anno.
I giudici scrivono che "è ancora possibile per l'Agcom individuare e definire misure rimediali, che differenzino Persidera dai due competitor", vale a dire Rai e Mediaset (MI:MS), "nell'ambito della successiva fase della gara onerosa per l'aggiudicazione di 4 lotti da mezzo multiplex" inizialmente riservati alle emittenti locali.