MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) sta discutendo con i sindacati la possibilità di applicare la settimana lavorativa da quattro giorni per i suoi 74.000 dipendenti. Sarebbe la prima iniziativa di questo tipo da parte di un grande datore di lavoro italiano.
Intesa darebbe ai propri dipendenti la possibilità di lavorare 36 ore settimanali distribuite su quattro giorni, invece delle attuali 37,5 ore su cinque giorni, guadagnando lo stesso stipendio, ha dichiarato un portavoce dell'istituto.
Oltre a dare più tempo libero ai dipendenti, l'accorciamento della settimana lavorativa aiuterebbe l'azienda a contenere le bollette dell'elettricità, in un momento in cui le imprese europee sono alle prese con il grande aumento dei costi dell'energia.
"Se l'accordo si farà, dovrà tener presente che non ci può essere discrezionalità totale da parte dell'azienda nel concederlo e non ci può essere neanche soltanto un tema di risparmi di costi energetici, che dall'azienda vengono trasferiti al lavoratore nel momento in cui si lavora soltanto quattro giorni a settimana invece di cinque", ha dichiarato il segretario generale del sindacato Fabi Lando Sileoni.
Sileoni ha ricordato che la possibilità di utilizzare la settimana corta e lo smart working regolamentato è già prevista dal contratto nazionale dei bancari.
"Quindi, Intesa Sanpaolo sta applicando una norma del contratto nazionale già definita da tempo, dice.
L'idea di accorciare la settimana lavorativa ha guadagnato popolarità durante la pandemia da COVID-19, con i suoi sostenitori che ritengono che possa anche aiutare a migliorare la produttività del lavoro.
(Alvise Armellini, versione italiana Rodolfo Fabbri, editing Andrea Mandalà)