di Sara Rossi
MILANO (Reuters) - Forte delle ultime revisioni al rialzo sulla crescita, l'Italia si presenta fiduciosa alla prova dei due pronunciamenti sul rating del debito previsti nei prossimi otto giorni, che in teoria potrebbero far perdere l'ambìto riconoscimento di 'investment grade'.
Il primo appuntamento sarà domani con Fitch che ha un rating 'BBB' e un outlook stabile mentre venerdì 19 maggio è in agenda la revisione di Moody's il cui eventuale downgrade, dall'attuale 'Baa3' con outlook negativo, costerebbe a Roma la perdita del bollino di qualità per investitori e per la Bce nell'ambito dei suoi programmi di acquisto.
Lo scenario peggiore avrebbe probabilmente effetti contenuti per quel che riguarda la Bce. Francoforte, infatti, ha già chiuso lo scorso anno i suoi programmi 'Quantitative easing' e Pepp, prevedendo per quest'ultimo strumento una clausola che consente l'acquisto di bond greci, privi del requisito di investment grade. Inoltre la Bce ha già detto che da luglio sospenderà anche i reinvestimenti nell'ambito del Qe.
Le ricadute sarebbero più importanti per i rendimenti dei titoli di Stato italiani e in particolare per lo spread con quelli tedeschi, attualmente poco sotto i 190 punti base.
Sebbene non manchino voci fuori dal coro, la maggior parte degli osservatori non si aspetta cambiamenti né da parte di Fitch, né da parte di Moody's, alla luce anche delle prospettive dell'economia fotografate dai principali enti previsori.
Il governo italiano ha alzato le stime di crescita per il 2023 a 1,0% rispetto allo 0,6% ipotizzato in precedenza. Anche Ocse e Fondo Monetario Internazionale hanno rivisto al rialzo le stime di crescita per il 2023, con quest'ultimo che ha tagliato nettamente anche quelle per il debito/Pil.
Inoltre la stessa Moody's le ha migliorate a fine febbraio portandole per quest'anno a +0,3% dal -1,4% precedentemente stimato pur tagliando la previsione per il 2024 a +0,6% da +1,5%.
Fitch, a metà marzo, ha rivisto al rialzo le previsioni sul Pil citando il "parziale miglioramento della situazione sui prezzi dell'energia e delle prospettive di crescita della zona euro e a livello globale". L'agenzia ha anche spiegato che la revisione al rialzo del deficit negli anni 2020 e 2021 da parte di Roma è neutrale per il rating.
"PREOCCUPA PIU' FITCH"
In un report pubblicato ieri, Citi ha escluso un downgrade da parte di Moody's ma su Fitch ha detto che potrebbe abbassare l'outlook, da stabile a negativo, in linea con quanto fatto di recente con la Francia.
Tra i fattori che destano preoccupazione, Citi cita il deficit, destinato a restare oltre la mediana 'BBB' di 3,6%, il debito che difficilmente scenderà nei prossimi anni e le spese per interessi, che sono viste in ulteriore aumento dopo il rialzo dei tassi Bce.
Gli osservatori più ottimisti sostengono che un downgrade sarebbe difficile da giustificare alla luce dei buoni risultati dell'Italia in termini di crescita e finanza pubblica.
"Fitch ha alzato il rating italiano nel 2021 da 'BBB-' a 'BBB', non ci aspettiamo modifiche né all'outlook né al rating", dice Piet Haines Christiansen, responsabile Bce e Fixed Income Research di Danske Bank (CSE:DANSKE).
Quanto a Moody's che ha abbassato l'outlook dell'Italia lo scorso agosto, dopo la caduta del governo di Mario Draghi, Christiansen spiega, pur ritenendolo improbabile, che l'agenzia americana in teoria potrebbe mettere l'Italia in 'negative watch' per poi pronunciarsi di nuovo nel giro di tre mesi.
Anche la banca spagnola Bbva non si aspetta cambiamenti nel rating del debito italiano e cita il prudente approccio di bilancio del governo di Giorgia Meloni, la "sostanziale stabilità politica" e il miglioramento delle prospettive economiche.
"Al momento il principale rischio da monitorare sembra essere l'implementazione del Pnrr alla luce del contributo alla crescita potenziale", si legge in un report diffuso la scorsa settimana.
Lunedì il responsabile per la gestione del debito del Tesoro, Davide Iacovoni, ha detto che l'Italia è "ragionevolmente ottimista" che le prossime decisioni da parte delle agenzie di rating avranno "esiti soddisfacenti".
Un banker ha detto a Reuters di sentirsi particolarmente rassicurato dalle parole di Iacovoni perché i dirigenti del Tesoro parlano regolarmente con i rappresentanti delle agenzie di rating.
Anche l'esponente di Fratelli d'Italia Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera, non si aspetta sorprese.
"Mi sembra che l'atteggiamento internazionale non sia di particolare critica nei confronti delle politiche economiche di questo Paese", ha detto il parlamentare a Reuters.
Nelle ultime settimane, S&P Global e DBRS hanno mantenuto invariato il proprio giudizio sull'Italia, rispettivamente a 'BBB' con outlook stabile e a 'BBB (high)' con trend stabile.
(Sara Rossi, editing Giselda Vagnoni)