Versione originale di Sara Busquets e Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Siamo vicini alla fine del 2020 e gli esperti stanno esaminando attentamente i nuovi candidati che potrebbero sbarcare in borsa nel 2021.
Qui di seguito, tre società che stanno preparando il loro 'grande salto'.
Robinhood: IPO nel primo trimestre del 2021?
La piattaforma di trading online Robinhood sta finalizzando la sua IPO per il primo trimestre del 2021, secondo diversi media statunitensi.
L'azienda ha già chiesto alle banche di presentare proposte di consulenza per la potenziale IPO, scrive Bloomberg.
Robinhood, particolarmente apprezzata dagli investitori retail, gestisce già 13 milioni di conti. A settembre ha chiuso un round di finanziamento di 660 milioni di dollari ed è valutato a 11,7 miliardi di dollari, secondo Reuters.
La piattaforma non è stata priva di controversie. Secondo gli esperti, gli operatori non hanno molta conoscenza del settore finanziario e la maggior parte di loro spesso accetta scommesse. Inoltre, la società è stata criticata quando uno dei suoi clienti ventenni si è suicidato, vedendo un massiccio saldo negativo nel suo portafoglio, che non mostrava realmente il reale valore del suo portafoglio o dei suoi debiti, riporta MarketWatch.
Il mese scorso, quasi 2.000 account Robinhood sono stati hackerati, dando agli hacker l'accesso per manipolare le transazioni e i fondi degli utenti.
Airbnb: un'oasi in mezzo al deserto
Un'altra ‘soap opera’ che sembra non avere fine è quella di Airbnb, società che punta alla quotazione nel 2020.
Questa stessa settimana, secondo la Reuters, potrebbe presentare la documentazione necessaria per grande salto – con un ritardo rispetto al previsto deciso per evitare il rumore elettorale -, in un movimento con cui potrebbe raccogliere 3.000 milioni di dollari, valorizzando l'azienda in più di 30.000 milioni.
Se si concretizzasse, sarebbe la terza operazione di questo tipo nel 2020 dopo Pershing Square (NYSE:SQ) e Snowflake (MI:ENI), e anche se non conosciamo ancora la data, si prevede che avvenga da qui a dicembre.
Gli esperti di CMC Markets raccomandano di prestare attenzione a tre aspetti chiave quando si scommette o non si scommette su questo asset:
1) la redditività ("è in perdita negli ultimi trimestri e, anche se si sta dimostrando più efficiente nel trasformare le vendite in profitti, vediamo ancora problemi di fatturato");
2) la pandemia, che ha colpito particolarmente duramente il settore turistico ("l'azienda è riuscita a riprendersi leggermente dallo shock iniziale: l'arrivo di notizie di vaccini potrebbe rendere la loro partenza poco fa molto "rilevante" e il loro prezzo di valutazione giustificato, anche se siamo ancora in attesa della situazione di contagio e delle restrizioni alla mobilità");
3) i cambiamenti nel modo di concepire la ricettività turistica, che darebbero potere a questo valore.
"Anche se la sua IPO arriva in un momento delicato per questo settore, Airbnb potrebbe rappresentare 'l'oasi in mezzo al deserto', soprattutto se si considera che molti gruppi alberghieri potrebbero chiudere i loro stabilimenti a causa del Covid-19 (fino al 67%)", sottolinea Thomas Yeung, analista di InvestorPlace.
"Lì entrerebbe in gioco la flessibilità di Airbnb e la sua capacità di assorbire la domanda esistente. Se Airbnb riesce a giocare bene le sue carte in questo ambiente, potremmo vedere la valutazione di 50.000-70.000 entro il 2018", conclude Yeung.
Ant Financial: è ancora possibile
È stata una delle IPO più attese degli ultimi tempi, ma tutte le aspettative sono state deluse quando i suoi top manager, compreso Jack Ma, sono stati indagati dalle autorità di regolamentazione cinesi. Era il 3 novembre.
Giorni dopo, le autorità hanno riconosciuto che l'industria fintech ha bisogno di una maggiore regolamentazione, compreso il settore del microcredito.
In un'intervista a CNBC, Liu Qiang, vice presidente di Fosun Technology and Financial Group e proprietario di una piccola partecipazione in Ant, ha affermato che le mosse normative sono necessarie e possono aiutare gli operatori a diventare più consapevoli e a fare investimenti più sofisticati.
Egli ritiene che l'IPO sia ancora possibile e rimarrà la più grande della storia, anche se gli ostacoli normativi pesano sul gigante della tecnologia finanziaria. "La tecnologia di base e l'accesso a un ecosistema di clienti che avevano bisogno di questo servizio rimane una proposta di investimento molto forte.
Non conosciamo ancora la data esatta della sua quotazione, né il prezzo che potrebbe finalmente raggiungere (all'epoca era stimato in 34,5 miliardi di dollari).