MILANO (Reuters) - La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l'amministrazione giudiziaria di Uber (NYSE:UBER) Italy srl, società italiana del gruppo Usa, al centro di una indagine condotta dalla procura di Milano con l'ipotesi di reato di "caporalato".
Lo riferiscono tre fonti a conoscenza del dossier, aggiungendo che nell'inchiesta che ipotizza lo sfruttamento dei rider (articolo 603 bis del codice penale) per la consegna del cibo col servizio Uber Eats, sono indagate quattro persone oltre alla stessa società, in base alla legge 231 sulla responsabilità delle aziende per reati ascritti a propri dirigenti.
Non è stato possibile al momento ottenere un commento dalla società.
La misura del commissariamento, eseguita oggi dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, è la conseguenza di accertamenti di indagine iniziati lo scorso anno che, dicono le fonti, ipotizzano l'avvenuto sfruttamento del lavoro di oltre un migliaio di lavoratori su tutto il territorio nazionale, la maggior parte dei quali immigrati provenienti dai centri di accoglienza.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, aggiungono le fonti, questi rider venivano pagati tre euro l'ora, mentre Uber Italia pagava una cifra molto più elevata a due ditte, una società di intermediazione e una ditta individuale, che si occupavano di reclutare e gestire i lavoratori.
Anche la società di intermediazione è indagata per la legge 231.