MOSCA (Reuters) - Il capo dei mercenari russi Yevgeny Prigozhin ha rilasciato un commento criptico ma ricco di insulti sulle autorità responsabili dello sforzo bellico contro l'Ucraina, che rischia di metterlo in difficoltà con il Cremlino.
In una lunga sfuriata audio sulla presunta mancanza di munizioni per i suoi combattenti della Brigata Wagner nell'Ucraina orientale, Prigozhin ha parlato di una figura che ha definito "un nonno felice" convinto che la campagna militare, che Mosca definisce un'operazione militare speciale, proceda per il meglio.
L'audio di Prigozhin è in polemica con le decisioni del ministero della Difesa russo, che secondo il capo di Wagner si rifiuterebbe di fornire ai suoi militari i proiettili di cui hanno bisogno per prendere il pieno controllo di Bakhmut.
Il Ministero della Difesa ha detto di essere al lavoro per garantire che tutte le unità sul campo di battaglia abbiano il necessario.
"E il nonno felice pensa di essere bravo. Se verrà fuori che abbia ragione, che Dio conceda a tutti la salute. Ma cosa farà il paese, i nostri figli, i nostri nipoti che sono il futuro della Russia, e come potremo vincere questa guerra se - per caso, e qui sto solo speculando - si scopre che questo nonno è una testa di c***o fatta e finita?"
L'identità della figura del nonno felice cui fa riferimento Prigozhin non è chiara, ma sufficientemente ambigua da invitare alla speculazione.
Già in precedenza Prigozhin non ha fatto mancare parole di disprezzo per il ministro della Difesa Sergei Shoigu e per Valery Gerasimov, a capo dello Stato Maggiore, evitando però ogni critica personale al presidente Vladimir Putin.
Secondo gli esperti le sue imprevedibili esternazioni negli ultimi giorni - come ad esempio l'annuncio che le forze di Wagner si sarebbero ritirate da Bakhmut a causa del problema delle munizioni, per poi annunciare che sarebbero rimaste, e poi di nuovo che avrebbero abbandonato delle posizioni- sembrano un tentativo di sviare la colpa per la mancanza di rapidi successi sul campo di battaglia.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)