di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Primo obiettivo: presentarsi all'appuntamento dell'elezione del capo dello Stato con il partito unito, magari rischiando di perdere qualche singolo a sinistra, ma con la minoranza interna partecipe di una candidatura unitaria.
Questo il percorso che attende Matteo Renzi in vista della scelta del successore di Giorgio Napolitano a gennaio. Secondo Maria Teresa Meli, sul Corriere della sera, il nome sarà fatto solo "all'ultimo momento", ma l'identikit è già molto preciso fino a far rischiare una previsione: "Sarà un politico di lungo corso, sarà un Pd, ma non di sinistra (come ha chiesto Berlusconi), sarà un cattolico (). Sarà Pier Luigi Castagnetti, sussurra qualcuno".
Francesco Bei, su Repubblica, non fa nomi ma ha lo stesso identikit: "Un politico a tutto tondo. Un politico/a del Pd di area Dem". Vista la coincidenza delle descrizioni pare di capire che dalla segreteria del Pd è stata fatta filtrare una voce per vedere l'effetto che fa. Bei aggiunge un "dettaglio": con il Pd unito basterebbe raccattare solo pochi voti fuori dal recinto.
Ma il voto presidenziale è a scrutinio segreto. Meglio non fidarsi dei conteggi sulla carta.
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