Sebbene molti analisti stiano ancora discutendo dell’impatto dell’acuirsi dello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina, gli attriti stanno già pesando su alcune delle principali compagnie tech negli Stati Uniti.
E con le parti che irrigidiscono le rispettive posizioni ogni giorno che passa, le probabilità di una risoluzione a breve termine dello scontro tra le due principali economie mondiali stanno svanendo rapidamente. Se questo clima di incertezza dovesse persistere, o peggiorare, gli investitori dovranno essere pronti a modificare i loro portafogli ed a ridurre gli asset rischiosi. Ecco tre grandi titoli del settore tecnologico il cui destino è strettamente legato alla Cina:
1. Apple
La posta in gioco per il produttore di iPhone, Apple Inc. (NASDAQ:AAPL), è molto alta in questo scontro e la performance del titolo nell’ultimo mese rispecchia questa minaccia. Finora, il titolo è sceso di circa il 13% da quando il Presidente USA Donald Trump ha annunciato l’aumento dei dazi sui prodotti cinesi dal 10% al 25%, spingendo la Cina a contrattaccare. Ieri il titolo ha chiuso con un crollo dell’1,7% a 179,66 dollari.
La Cina è il terzo più grande mercato di Apple, con quasi 52 miliardi di dollari di vendite nell’ultimo anno fiscale della compagnia. Le preoccupazioni per l’impatto dello scontro commerciale su Apple sono aumentate quando gli Stati Uniti la scorsa settimana hanno inserito nella lista nera Huawei Technologies Co., alimentando i timori che la Cina possa rispondere prendendo di mira Apple e la sua filiera produttiva.
Il Ministero per il Commercio cinese ieri ha dichiarato che le azioni degli Stati Uniti hanno incrementato il rischio di una guerra commerciale, nonché di una recessione economica globale, ed ha avvertito che Pechino prenderà tutte le misure necessarie per proteggere gli interessi delle aziende cinesi.
Presentando lo scenario del peggiore dei casi, Goldman Sachs ieri ha messo in guardia gli investitori affermando che gli utili di Apple saranno colpiti del 29% se la Cina decidesse di rispondere agli Stati Uniti vietando le vendite dei prodotti della compagnia.
Questa eventualità, secondo noi, è altamente improbabile considerati gli enormi investimenti di Apple in Cina ed il suo impatto sull’economia locale. Ma il titolo di Apple sicuramente vivrà un’ulteriore debolezza se lo scontro si dovesse protrarre ancora per molto. Gli investitori dovrebbero aspettare un punto di entrata migliore per comprare il titolo di Apple, che rappresenta un buon investimento per gli investitori buy and hold.
Ed il momento giusto potrebbe arrivare a giugno, quando il Presidente Trump ed il leader cinese Xi Jinping si incontreranno al summit economico del G20 in Giappone.
2. Tesla
Anche se il produttore di auto elettriche, Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA), è stato uno scambio rischioso negli ultimi mesi, gli analisti di Wall Street sono diventati più ribassisti sul suo futuro da quando la rivalità commerciale tra Stati Uniti e Cina si è intensificata.
L’analista di Morgan Stanley Adam Jonas in una nota di questa settimana ha scritto che il titolo di Tesla, che ieri ha chiuso a 195,49 dollari, potrebbe crollare al minimo di 10 dollari nel peggiore dei casi. Lo scontro commerciale ha fatto aumentare i rischi per le previsioni della domanda di Tesla dalla Cina, paese da cui la compagnia spera di ricavare circa 9 miliardi di dollari di entrate tra il 2020 ed il 2024.
Ma questo obiettivo potrebbe diventare troppo ambizioso se Pechino dovesse contrattaccare a sua volta con dazi e restrizioni. Misure simili potrebbero dimezzare le vendite cinesi di Tesla eliminando oltre 16,4 miliardi di dollari del suo valore di mercato, in base alle stime di Jonas.
Reagendo a questi commenti negativi, gli investitori stanno abbandonando le azioni di Tesla, che hanno perso oltre un quarto del loro valore nel mese scorso. A prescindere dal rischio cinese, Tesla è un titolo altamente speculativo, considerato l’indebolimento della domanda della sua Model 3 ed i precari livelli di liquidità della compagnia. I rischi commerciali globali hanno contribuito a mettere in evidenza queste vulnerabilità, secondo noi.
3. Qualcomm
Le compagnie che producono chip per smartphone, strumentazioni per videogiochi e centri dati sono le più esposte al rischio cinese. Gli Stati Uniti hanno prodotto circa la metà dei 470 miliardi di dollari di chip venduti globalmente l’anno scorso e la Cina è stata il mercato più grande.
Ecco perché l’intero settore dei semiconduttori soffre dall’inizio dell’escalation delle ostilità commerciali. Una compagnia che probabilmente ne soffrirà di più è Qualcomm Inc. (NASDAQ:QCOM). Il produttore di chip con sede a San Diego ha ottenuto due terzi delle sue vendite dalla Cina nel suo ultimo anno fiscale.
Qualcomm progetta i suoi chip perlopiù negli Stati Uniti ma li fa produrre dalla sua rete di subappaltatori in Taiwan, Corea e Cina. Questi chip poi arrivano in Cina, dove vengono installati all’interno di dispositivi elettronici, come gli smartphone.
Scambiato a 64,40 dollari, il titolo di QCOM ha perso circa il 20% del suo valore nel mese scorso. La maggior parte del danno per il titolo si è avvertita mercoledì, quando un giudice distrettuale USA ha concordato con la Federal Trade Commission nell’ambito di una causa in cui si accusava la compagnia di pratiche anti-concorrenziali. Questo, insieme all’esposizione in Cina della compagnia, rende il titolo estremamente vulnerabile ad ulteriori ribassi.