Capita spesso all’investitore di domandarsi, specie in periodi di mercati ribassisti o con forte volatilità, quali siano i prodotti che sarebbe utile avere in portafoglio per ridurre al minimo i Drawdown.
E’ infatti dimostrato che le perdite contino nella testa di un investitore 2.5 volte di più rispetto ai guadagni (1 Euro perso ha lo stessa importanza di 2.5 Euro guadagnati).
Allora sentiamo spesso consigli (spesso supposizioni) su cosa bisognerebbe avere in portafoglio in situazioni estreme.
Vediamo quindi all’interno della componente azionaria, dati alla mano, come hanno reagito in situazioni di stress (abbiamo i dati recenti del periodo Covid marzo-aprile 2020) le diverse componenti a seconda delle tipologie.
IMPORTANTE: in questa analisi prenderemo a riferimento SOLO i drawdown, non i rendimenti corretti per il rischio su cui effettuerò un’ulteriore analisi.
Lo scopo di quella di oggi è rispondere alla domanda “quanto cala solitamente l’azionario di una certa tipologia”?
Dividendi elevati e stabili
Spesso sentiamo dire che la componente dividendi sia una possibile fonte di “protezione” in mercati volatili. Questo perché (secondo la logica) gli investitori vendono titoli più aggressivi con distribuzioni di flussi minori per comprare titoli che generano fonti di reddito incrementali fino almeno al passare della bufera.
Vediamo tuttavia, dati alla mano, che un ETF azionario globale high dividend, non riesce ad attutire meglio i ribassi rispetto al fratello azionario globale tradizionale.
Capitalizzazione di mercato
I titoli a più elevata capitalizzazione, attutiscono meglio i drawdown rispetto i titoli a capitalizzazione più ridotta? In questo caso la risposta è SI, come indicato nell’immagine sottostante, i drawdown sono minori.
Fattori ESG
Va molto di moda oggi parlare di fattori qualitativamente migliori lato ambientale, governance, sociale, ma sono effettivamente un fattore di tutela in fasi negative di mercato?
Anche qui, come per il tema dividendi, la risposta è NO. Durante la pandemia, ed anche successivamente, il fattore “ESG” (considerando SOLO il drawdown ribadisco) non permette di attutire maggiormente i cali rispetto ad un azionario classico.
Tipologia di settore
Sappiamo tutti (o almeno dovremmo sapere) che solitamente ci sono settori che performano meglio di altri a seconda di una specifica situazione di mercato. Ciò che vogliamo sapere quindi è rispondere alla domanda: i settori considerati “difensivi”, in situazioni di forte volatilità, reggono meglio i drawdown rispetto ai settori maggiormente aggressivi?
Qui la risposta è SI, confrontando ad esempio un ETF che investe nei consumi di base, rispetto ad un fratello che investe nel settore tech.
Bilanci di qualità
Se seguissimo la logica, e le corrette teorie finanziarie, i titoli con bilanci migliori dovrebbero performare meglio rispetto a quelli con i fondamentali più scarsi. Questo è si è dimostrato vero (sennò non avremmo avuto Buffett, Graham, e tutti i membri importanti di questa scuola) su orizzonti temporali medio-lunghi.
Ma come sempre qui a noi interessa una cosa sola: in un periodo di stress come il 2020, questo elemento è risultato determinante nel ridurre i drawdown? La risposta è SI.
Bisogna dire tuttavia, che trovare un parametro da confrontare come indice di aziende “a bassa qualità” rispetto ad un ETF “high quality” già disponibile, non è stato facile. Di conseguenza qui viene usato come confronto l’ETF Reinassance IPO, perché solitamente sappiamo che la maggior parte delle aziende neo quotate americane, specie in questo periodo, presentano bilanci di scarsa qualità (da non confondere con la crescita robusta).
Conclusioni
Realizzare un portafoglio (soprattutto se azionario puro) a prova di Drawdown, non è cosa facile. Tuttavia mi sento di dire, soprattutto per chi non ha grossa esperienza sui mercati, o per chi ha una propensione al rischio contenuta, che la cosa migliore da fare è concentrarsi, piuttosto che cercare il fattore di “alpha”, sulle cose semplici.
Alla fine, se ragioniamo SOLO in termini di Drawdown, notiamo come tutti i numeri girano intorno ad un calo nel range dal 30 al 40%, indipendentemente dal tipo di fattore esaminato.
E visto che trovare gli elementi vincenti ogni volta risulta faticoso anche per i gestori più abili, replicare esattamente il mercato sarà, nel 100% dei casi, la scelta migliore per tutti gli investitori retail.
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"