🥇 La prima regola degli investimenti? Sapere quando è il momento di risparmiare! Fino al 55% di sconto su InvestingPro prima del BLACK FRIDAYAPPROFITTA DELLO SCONTO

A novembre i tassì tornano a salire?

Pubblicato 15.09.2023, 08:48
IT40
-
MS
-
DE10IT10=RR
-

Le lamentele sono un pessimo modo di andare incontro alla vita” (anonimo)



La Bce ha scelto di alzare nuovamente di 25 punti base i tassi d’interesse, portandoli al 4,0% per i depositi presso la Banca Centrale. Il decimo rialzo consecutivo. Una decisione che riflette la crescente preoccupazione del Consiglio Direttivo di fronte al rallentamento del quadro economico e finanziario e alla resilienza dell’inflazione di base. Le più recenti proiezioni macro di Francoforte per l’Area Euro vedono il costo del denaro al rialzo per il 2023 (5,6%) e per il 2024 (3,2%), mentre il livello medio di aumento dei prezzi è stato rivisto al ribasso per il 2025 (2,1%). Rallentamento della crescita e inflazione persistente contribuiscono a creare uno scenario di stagflazione che pone seri problemi sul tavolo dei banchieri centrali, i quali, sono probabilmente disposti ad affrontare le conseguenze di un deterioramento dei dati economici pur di proseguire la loro battaglia contro l’inflazione. Christine Lagarde nega questa prospettiva ma il rischio esiste. Il tentativo di mantenere i prezzi nell’Eurozona stabili ad ogni costo potrebbe portare con sé conseguenze ad oggi ancora difficili da calcolare con esattezza. Preoccupazioni che però non sfiorano l’umore degli operatori: l’indice MSCI ha chiuso positivamente, l’FTSE Mib +1,4% a un passo dai 29mila punti grazie al comparto bancario principale beneficiario del rialzo tassi.

I nodi vengono al pettine

Secondo Morgan Stanley (NYSE:MS) lo spread entro fine anno lo spread salirà oltre i 200 punti. Un movimento legato alle preoccupazioni sulla finanza pubblica italiana con una Legge di Bilancio che potrebbe essere finanziata in deficit sino al 6% del Pil, rispetto alle previsioni iniziali del 3/4%. Il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti fatica a tenere a bada le richieste dei partiti che sostengono il Governo che sperano di guadagnare consenso elettorale con la Legge di Bilancio in vista delle elezioni europee di giugno 2024. Ma tutto dipende dallo stato di salute della nostra economia. Le stime ufficiali del governo prevedono una crescita dell’1,0% per il 2023, in netto calo rispetto al 3,7% del 2022, ma comunque superiore rispetto ad altri Paesi europei. Questo dato sconta il difficile percorso di emancipazione del nostro paese dalla sua storica dipendenza energetica dalla Russia, che solo nel 2020 forniva oltre il 50% del carbone, il 40% del gas e il 17% del petrolio consumato in Italia. Aspetto che preoccupa soprattutto in vista del trend che si sta consolidando nel mercato dei vettori energetici.

A novembre i tassì tornano a salire?

La Bce ha fatto capire che i tassi sono arrivati al picco, e la Fed altrettanto, ma non è detto che le cose possano cambiare velocemente. Il mercato continua a spingere al rialzo i prezzi del petrolio (sui massimi da 10 mesi) sulle aspettative di uno sbilanciamento tra domanda e offerta a livello globale. Le riserve strategiche Usa sono infatti sui minimi, e devono essere ricostituite. Un contesto che pone i produttori come Arabia Saudita e Russia, insieme ai loro alleati dell’Opec +, con il coltello dalla parte del manico. La prospettiva è quindi di un aumento ulteriore del prezzo del petrolio (e a cascata della benzina) e del dollaro. Per l’Europa, e anche per l’Asia, significa importare inflazione senza grandi strumenti per contrastarla a meno di inasprire ulteriormente la politica monetaria ma con il rischio di gettare l’economia nella stagflazione. In questa prospettiva la settimana, dopo le decisioni della Bce, si chiude con la diffusione dei dati sull’inflazione in Italia ad agosto, attesa in aumento su base sequenziale (+0,4%) e il discorso della Presidente della Bce in occasione della riunione dei ministri delle finanze dell’Unione.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.