È strano ma sia i tori che gli orsi del gas naturale potrebbero stare detestando il mercato al momento.
Tuttavia, dopo quattro settimane in rosso, i future del gas sull’Henry Hub del New York Mercantile Exchange potrebbero vedere un cambiamento della propria sorte questa settimana, con una prima ondata di freddo che costringerà case ed uffici ad accendere i riscaldamenti, spingendo le compagnie a bruciare più gas per generare energia.
Se i dati settimanali sulle scorte attesi alle 10:30 ET di oggi non mostreranno un enorme aumento delle scorte di gas, allora il contratto sull’Henry Hub potrebbe chiudere domani con il primo rialzo settimanale in cinque settimane. Gli analisti intervistati da Investing.com si aspettano che i dati della U.S. Energy Information Administration mostrino un totale di gas nelle scorte a 106 miliardi di piedi cubici alla fine della scorsa settimana, contro i 98 miliardi della settimana precedente.
Gioia passeggera per i tori del gas: il clima che si prospetta non sarà abbastanza freddo
Ma anche se il prezzo del gas non dovesse crollare entro domani, la gioia dei tori potrebbe essere solo passeggera. Questo perché le prossime previsioni meteo indicano che le temperature potrebbero diventare più miti prima di abbassarsi di più. E questo potrebbe significare maggiori aumenti delle scorte e potenzialmente prezzi più deboli.
Tuttavia, persino in situazioni così ribassiste, i future sull’Henry Hub potrebbero non infrangere al di sotto il supporto chiave di 2 dollari su cui contano gli orsi. Questo perché il freddo intermittente nelle prossime settimane potrebbe attutire l’impatto degli attuali massimi della produzione di gas. La produzione di gas USA ha infatti registrato il massimo storico di 93,1 miliardi di piedi cubici al giorno solo la settimana scorsa, secondo i dati.
L’impennata della produzione di gas è stata sia croce che delizia per gli orsi che sono andati short a circa 2,50 dollari, sperando in uno stabile tonfo sotto i 2 dollari.
Consigliato “Strong Sell”, ma con un minimo sopra i 2 dollari
Sebbene Investing.com abbia un consiglio “Strong Sell” sul gas naturale nelle sue previsioni tecniche giornaliere, il minimo a breve termine che prevede è sopra i 2 dollari, a 2,149 dollari.
All’attestazione di ieri, il contratto di riferimento del gas con consegna il mese prossimo sull’Henry Hub si è attestato a 2,303 dollari. A meno di ulteriori cali, il contratto potrebbe chiudere la settimana con un’impennata del 3,7%.
Dan Myers, analista dell’agenzia di consulenza sul gas Gelber & Associates, ha esposto la questione di scorte e domanda conflittuali in un articolo di ieri:
“Un pattern più freddo del normale in sviluppo negli Stati Uniti centrali ed orientali a fine ottobre, che porterà finalmente una domanda significativa per il riscaldamento, ha comportato un corrispondente aumento dei prezzi questa settimana”.
“Nel frattempo, i future da dicembre a marzo non hanno mostrato una risposta altrettanto forte in quanto le scorte sembrano ancora destinate a raggiungere livelli adeguati prima che arrivi veramente l’inverno”.
Myers avverte che le prossime due settimane in particolare potrebbero vedere aumenti delle scorte maggiori rispetto allo scorso anno ed alla media quinquennale, prima che arrivi una domanda più forte per il riscaldamento dovuta al freddo di fine autunno.
Il mercato del gas è tra le nuvole; necessaria una “forte palla curva”
Scott Shelton, broker dei future energetici di ICAP a Durham, Nord Carolina, la pensa in modo simile:
“Morale della favola: la produzione sta aumentando, così come la domanda, ecco perché il mercato non sta reagendo”.
“L’attenzione sarà rivolta sul meteo fino a quando i dati non lanceranno una forte palla curva, in quanto l’attuale equilibrio scorte-domanda suggerisce che i prezzi dovrebbero essere al di sotto dei 2,50 dollari ma non in caduta libera sotto i 2 dollari”.
Shelton stima che i Commodity Trading Advisors, che comprendono gli hedge fund, siano vicini ad una posizione short dell’80% e che siano più inclini a coprire che non ad aumentare i possessi ribassisti.
Spiega che i prezzi dovrebbero stabilizzarsi presto sulla scia di previsioni più fredde per novembre. “Il vero fattore saranno le short dei CTA”, aggiunge.