Se da bambini alla Vigilia di Natale vi sentivate in trepidante attesa per la mattina seguente, avete perfettamente idea di come si sentano i mercati di mezzo mondo! All’alba del giorno prima dell’appuntamento cruciale con la BCE si sprecano i commenti, le speculazioni e le analisi di ogni genere. Ciò che rimarrà domani saranno solo i dati, e oltre i dati vanno interpretate le mosse fatte negli scorsi mesi da parte della BCE. Perchè c’è poco da fare: la politica monetaria è una partita a scacchi in cui nulla è lasciato al caso e dove non sono consentite mosse false: un gioco dove pure Kasparov o il nuovo genietto della scacchiera Carlsen le prenderebbero di santa ragione da Draghi e Yellen.
Market Movers
La giornata europea inizia con i dati PMI servizi di Spagna (atteso 56.1, preccedente 56.5), Italia (atteso 51.5, precedente 51.1), Francia (atteso 49.2, precedente 49.2) e Germania (atteso 56.4, precedente 56.4) per un dato aggregato europeo in uscita alle 10:30 atteso a 58.2 contro il precedente a 58.7. Alle 11:00 il dato preliminare sul PIL europeo atteso stabile a 0.2% per la lettura trimestrale e a 0.9% per la lettura annualizzata.
Alle 14:15 in dato ADP sulla variazione del numero di occupati non agricoli atteso a 210k unità rispetto alle 220k della rilevazione precedente. Alle 16:00 la decisione sui tassi d’interesse in Canada attesi invariati al 1.00%, mentre dagli Stati Uniti il dato ISM non manifatturiero atteso in recupero a 55.5 rispetto al 55.2 della lettura precedente. Alle 20:00 la pubblicazione del beige book americano.
EUR/USD
Che cos’è successo ieri all’uscita dei dati europei? Con l’inflazione ai minimi storici che ha deluso le attese toccando il livello minimo di Aprile a 0.5% rispetto allo 0.7% atteso, ma con un tasso di disoccupazione che soprende scendendo a 11.7% rispetto alle attese a 11.8% la moneta unica ha ripreso terreno dal minimo a 1.3600 salendo fino quasi a 1.3650. Il pavimento a 1.36 citato ieri sta tenendo bene, segnale che i livelli minimi dell’ultimo mese hanno scontato ampiamente le dichiarazioni di Draghi il mese scorso, mantenendo tuttavia un atteggiamento interlocutorio attendista in cui si prende profitto dalla forte discesa in attesa di domani. Oggi i dati sulla fiducia del settore servizi e sul PIL europeo unitamente al dato ADP americano contribuiranno a far aumentare la volatilità e permettere ai player di entrare in posizione in modo discreto in attesa delle parole del nostro Mario Draghi.
GBP/USD
Da discreto canadese recuperato nelle fredde province dell’impero, il governatore della Bank of England Carney, non riscuote certo lo stesso successo mediatico di Mario Draghi, tra l’altro suo predecessore alla presidenza del Financial Stability Forum. Però c’è da contarci, gli ultimi movimenti della sterlina inglese, l’uscita degli ultimi dati macro abbastanza deludenti, ma soprattutto il risultato politico uscito dalle ultime elezioni europee, daranno al successore di Mervyn King una bella gatta da pelare. Quasi al pari della BCE, Carney sarà chiamato a dare risposte ai mercati d’Albione in un clima estremamente delicato.
USD/JPY
Torna a indebolirsi lo Yen giapponese in un misto di forza del biglietto verde e un ritorno parziale al rischio che spinge invece i mercati azionari asiatici con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che avanza di 0.22%. Tecnicamente, al culmine di un inizio di settimana scoppiettante per lo yen, USDJPY raggiunge nuovi massimi bucando al rialzo 102.50 e portandosi al di sopra del supporto in quell’area e abbandonando di fatto l’interlocutorietà di queste settimane instaurando un trend rialzista di breve periodo.