Le buone intenzioni non sono bastate e l’Europa ha decretato l’imposizione condizionata di nuove sanzioni alla Russia di Putin. Abbiamo discusso nei giorni scorsi degli interessi in gioco e del fatto che una rappresaglia (commerciale) del Cremlino potrebbe causare ingenti danni alle economie delle nazioni dell’est Europa e alla Germania oltre che mettere a rischio il fragile cessate il fuoco in Ucraina orientale. Per questo motivo i diplomatici dell’unione hanno sottolineato le condizioni necessarie perchè questa ultima tranche di sanzioni possa essere ritirata.
Oltreoceano il presidente americano Obama, in un discorso in televisione ieri, ha sottolineato come la strategia degli Stati Uniti per contrastare l’avanzata dell’IS sarà su più fronti: creazione di una coalizione internazionale includendo anche le nazioni arabe moderate, finanziamento dei gruppi moderati e intervento diretto attraverso l’intensificazione dei raid aerei e invio di truppe. Una posizione abbastanza interlocutoria, come si suol dire, per non infervorare gli animi in vista delle elezioni di metà mandato.
Con il bollettino di Settembre il consiglio direttivo della BCE ha fatto il punto della situazione in vista del primo appuntamento con la concretizzazione, il prossimo 18 Settembre, delle nuove misure di stimolo all’economia annunciate dall’istituto di Francoforte lo scorso Giugno. Nella parte finale, la BCE si sofferma sull’urgenza delle riforme in diverse aree dell’unione, con attenzione ad alcuni paesi, Italia in primis: come a dire che l’istituto di Francoforte ha quasi finito le munizioni che può e vuole usare senza creare diversioni e che ora tocca ai governi nazionali.
Market Movers
Alle 00:50 il dato sulla produzione industriale in Giappone atteso stabile a 0.2% rispetto alla rilevazione precedente e alle 8:05 la conferenza stampa del governatore della Bank of Japan Kuroda.
Alle 11:00 la produzione industriale in Europa attesa in recupero a 0.5% rispetto al -0.3% della lettura precedente.
Alle 14:30 il dato sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti attese in recupero a 0.6% dallo 0.0% precedente per il dato aggregato, mentre per la componente core l’attesa è per un recupero a 0.3% dal precedente a 0.1%. Alla stessa ora l’indice dei prezzi dell’import è atteso in frenata a -0.9% dal -0.2% precedente, mentre per l’indice dei prezzi dell’export la discesa è meno marcata a -0.2% dalla parità.
Alle 15:55 la lettura preliminare dell’indice Michigan sulla fiducia dei consumatori atteso in recupero a 83.3 dal 82.5 della rilevazione precedente.
EURUSD
Come anticipato la moneta unica ha avuto un atteggiamento molto interlocutorio nella giornata di ieri rimanendo ampiamente ancorato all’interno del range 1.29 – 1.2950 e allontanandosi ulteriormente dal canale ribassista di medio periodo attestandosi nelle prime ore della giornata sul livello 1.2930 anche sulla scia di dati deludenti negli Stati Uniti ieri pomeriggio dal mercato del lavoro con un aumento delle nuove richieste di sussidio a 315 mila unità rispetto alle attese a 300 mila. La pubblicazione del bollettino mensile non ha destato particolare scalpore: i dati infatti non fanno altro che ricalcare le dichiarazioni rese fino a questo punto e ormai scontate dai mercati in attesa della vera e propria inaugurazione del programma il prossimo 18 Settembre.
GBPUSD
Recupero sostanzioso da inizio settimana per la sterlina inglese che sembra aver recuperato quasi interamente la brusca discesa sui rumors legati alla presunta vittoria dei si al referendum sull’indipendenza. Percentuali già ridimensionate, concessioni da parte del governo centrale e minacce più o meno celate circa il mantenimento della sterlina, non hanno fatto altro che sedare gli entusiasmi indipendentisti che fanno ora i conti con la realtà. Il cable ritorna quindi sopra quota 1.62 facendo registrare massimi ieri sopra 1.6250 e conseguente instaurazione di una netta inversione di trend, almeno nel breve periodo. Il movimento da metà settimana inaugura un nuovo canale rialzista (grafico) che rappresenta la prima vera e propria inversione di tendenza da diverse settimane.
USDJPY
Sensibile aumento della volatilità sullo yen giapponese nel rapporto con il dollaro americano che ieri ha continuato a danzare a cavallo di 107.0 con massimi intorno a 107.20. Continua quindi il percorso di rialzo di USDJPY e il mantenimento in zona di ipercomprato con il raggiungimento in mattinata di 107.40, salvo poi stornare. I dati giapponesi usciti stamattina sulla produzione industriale hanno mostrato un miglioramento attestandosi a 0.4% e sorprendendo al rialzo dalle attese a 0.2%, mentre il discorso di Kuroda è stato piuttosto interlocutorio e non è riuscito a muovere il mercato particolarmente.