In un giovedì dolceamaro consolidano il sorriso gli Stati Uniti dove sono brillati mercato del lavoro e vendite al dettaglio. Certo, la complicità di Thanksgiving, Black Friday e Cyber Monday hanno dato quell’extra spinta ai consumi che fa tirare un respiro di sollievo ai mercati.
Bene gli Stati Uniti, male l’Europa. Il Monthly Bullettin della Banca Centrale Europeo, più che un report sullo stato dell’economia nell’eurozona, sembrava un bollettino di guerra. Riviste al ribasso stime per crescita e consumi oltre alle preoccupazioni per il comparto energia che sta impattando negativamente sull’indice dei prezzi in tutto il mondo, ma che è particolarmente negativo su quello europeo.
Ma è la pubblicazione dei risultati della seconda tranche di TLTRO che catalizza maggiormente l’attenzione dei mercati perchè al di là del mezzo flop, sorprende al rialzo quel risultato da 130 miliardi di euro che batte le proiezioni degli analisti che stimavano un risultato prossimo all’ultima tranche di Settembre. Un risultato che non è né carne né pesce, ma che mette ora il presidente della BCE Draghi in una posizione che potrebbe sfruttare a proprio vantaggio: fallite (o almeno sottotono) tutte le misure convenzionali, non rimane altro che il quantitative easing. Questo è un argomento fortissimo che potrebbe spiazzare anche i più agguerriti oppositoti teutonici. Sicuramente, nel parziale fallimento, la BCE guadagna una nuova potentissima arma di persuasione.
Senza infamia, ma nemmeno lode, il giorno più importante della settimana che si chiude oggi è stato decisamente dolceamaro.
Market Movers
Alle 10:00 la produzione industriale in Europa attesa a 0.1% rispetto allo 0.6% del mese scorso.
Alle 14:30 negli Stati Uniti l’indice dei prezzi alla produzione è atteso in flessione a -0.1% rispetto allo 0.2% del mese precedente. Alle 15:55 l’indice preliminare di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan è atteso a 89.7 dal 88.8 della rilevazione precedente.
EURUSD
Dopo il tonfo di ieri sui dati deludenti in Europa e quelli americani usciti migliori delle attese anche per effetto della stagionalità, la moneta unica ha stornato dai massimi intorno a 1.25 fino a 1.2370, salvo ritornare a partire e riportarsi sopra 1.24 in area 1.2420 dove sta scambiando in queste prime ore di contrattazione in Europa. L’attesa è per un consolidamento nella giornata di oggi nell’intorno di 1.2450 in attesa dei dati nel pomeriggio negli Stati Uniti.
GBPUSD
Abbastanza forte anche la sterlina che si mantiene sopra 1.57 in queste prime ore di contrattazioni in Europa. L’aumento della volatilità che si è verificato durante la settimana soprattutto a cavallo dei livelli chiave potrebbe colpire anche oggi con prospettiva di un mantenimento in laterale intorno al livello di 1.57 anche nel caso del cable, in attesa dei dati del pomeriggio che incideranno al ribasso per il cable in caso di sorprese in positivo per il biglietto verde. In caso contrario la settimana potrebbe chiudersi con un nulla di fatto con ulteriore accumulazione in quest’area.
USDJPY
Settimana sorprendente per lo yen che si rafforza fino a 118.50 questa notte su performance contrastate dei mercati asiatici anche per effetto dei prezzi del comparto energia che si mantengono molto deboli. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo fa registrare un +0.66%, performance tra le migliori in Asia, anche a causa delle proiezioni di voto che danno il partito del primo ministro dimissionario Abe in testa. Gli analisti prevedono il successo di Shinzo Abe anche in virtù della sua determinazione a scagliare la cosiddetta terza freccia, fatto che potrebbe garantirgli un’ampia maggioranza alla Dieta. Il rapporto tra biglietto verde e valuta nipponica scambia in queste ore in area 118.50 con prospettive per ulteriori ribassi fino in area 118.0 in attesa dei dati americani nel pomeriggio.