Cambio al vertice della FED. È passato un po’ in sordina, ma il Senato statunitense ha annunciato ieri la votazione per la coferma delle nomine di tre membri del consiglio direttivo della FED, la banca centrale americana. Le attese sono per una variazione parziale del board con la conferma di Powell e l’aggiunta di Fischer, l’attuale vicepresidente e Brainard. Un cambiamento sostanziale per il board FED, che sarà chiamato la prossima settimana a pronunciarsi sulla politica monetaria. Rimangono comunque due posizioni vacanti e per il momento c’è ancora una fitta nebbia sui nomi.
Market Movers
Si inizia alla 10:00 con i dati italiani sull’inflazione attesa stabile a -0.1% su base mensile. Nel pomeriggio alle 14:30 il dato americano sull’indice dei prezzi alla produzione atteso in flessione a 0.1% rispetto alla lettura precedente a 0.6%. Alle 15:55 l’indice Michigan sulla fiducia dei consumatori atteso in recupero a 83.0 rispetto al dato precedente a 81.9.
EUR/USD
Il movimento che ha interessato la moneta unica contro biglietto verde ieri e nelle prime ore di oggi è prettamente tecnico. Non sono stati tanto i deludenti dati americani con le vendite al dettaglio che hanno fatto registrare un misero 0.3% rispetto alle attese a 0.6%, quanto un movimento tecnico di pull back verso un’area di cambio ritenuta più adeguata dai mercati in occasione del fine di settimana. Niente di nuovo quindi, riprende il solito saliscendi con EURUSD che si mantiene tuttavia in trend ribassista fino a prova contraria, ovvero fino alla violazione almeno del livello tecnico a 1.36.
GBP/USD
Quella che sembrava una notizia secondaria, una conferenza stampa di poco conto si è trasformata nel trampolino di lancio del cable e, visto che EURUSD sta sonnecchiando sui minimi, nel tuffo, o sarebbe più appropriato dire sky diving (lancio con il paracadute ndr) di EURGBP. Mark Carney, governatore della Bank of England, avrebbe sentenziato che “il rialzo dei tassi potrebbe avvenire prima delle aspettative correnti del mercato”. Un po’ ce lo aspettavamo perchè sono settimane che sosteniamo la forza della sterlina e che il clima che si respira nella city è eccessivamente attendista: ma una comunicazione così estemporanea e improvvisa ha lasciato tutti sgomenti. E il cable è partito velocemente dalla sua zona di congestione di ieri intorno a 1.6830 fino a toccare 1.6990 con prossimo obiettivo 1.70 contro dollaro americano.
NZD/USD
Non basta certo un tasso più alto degli altri a dar vita ad un forte movimento di carry trade (prendere posizione a favore di mercato per trarre profitto dal differenziale di tassi o swap su una coppia di valute), ma la Nuova Zelanda sembra aver intrapreso un percorso piuttosto deciso per riportare i saggi a livelli fisiologici. E il mercato non si è lasciato scappare questa opportunità sostenendo il rialzo dei tassi di 25 basis point con un bel pacchetto di acquisti sul kiwi che ha raggiunto 0.8680. Tuttavia la RBNZ si trova nella situazione di dover arginare la galoppata del dollaro neozelandese ritenuto troppo oneroso nei confronti del dollaro e le pressioni del mercato. Dal punto di vista tecnico, trovandoci in area di ipercomprato e in prossimità di una resistenza chiave a 0.8680, è opportuno fare attenzione ad eventuali storni.