Ormai concluso il mondiale brasiliano con la vittoria dell’eterna seconda (e terza) Germania si può tornare a parlare delle questioni rilevanti in una settimana che riparte in quarta con dati macroeconomici molto importanti e appuntamenti con gli esponenti delle banche centrali di mezzo mondo. Nel frattempo non si placano le tensioni in medio oriente con la crisi a Gaza che sta tenendo catalizzata l’attenzione del mondo intero che cerca di trovare una soluzione che speriamo si riesca a trovare presto anche se questa volta la situazione è molto più complicata anche a causa delle influenze esterne che spingono per una destabilizzazione della Palestina. Infatti dietro alla crisi non c’è più, come una volta il solo problema territoriale di rivendicazione di parte, ma spingono i gruppi jihadisti dell’ISIS e molte altre fazioni nate dalle primavere arabe che dopo il crollo dei regimi in nord africa stanno cercando di riprendere il potere all’interno dei nuovi equilibri e vuoti di potere che si sono venuti a creare nel mondo musulmano.
Insomma, ci saranno sviluppi, e la questione terrà l’intero mondo con il fiato sospeso, perchè in questi mesi si deciderà il riassetto dei poteri nella regione.
Market Movers della Settimana
Lunedì 14 alle 11:00 il dato sulla produzione industriale in Europa atteso in brusco calo a -1.2% rispetto al precedente a 0.8%.
Martedì 15 alle 10:30 il dato sull’inflazione in Gran Bretagna attesa in rialzo a 1.6% rispetto al precedente a 1.5%. Alle 11:00 il dato ZEW sulla fiducia del comparto economico atteso in rialzo a 30.0 rispetto al precedente a 29.8. Nel pomeriggio alle 14:30 le vendite al dettaglio negli Stati Uniti attese in rialzo a 0.5% rispetto al precedente a 0.1% la componente core e per il dato generale in rialzo a 0.6% dallo 0.3% precedente.
Mercoledì 16 dati cinesi alle 4:00 sul PIL atteso stabile a 7.4% e sulla produzione industriale in rialzo a 9.0% rispetto al precedente a 8.8%. Alle 10:30 nel Regno Unito il dato sulla variazione di richieste di sussidi di disoccupazione attesi in negativo di 26.5 mila unità rispetto ai -27.4 mila del dato precedente per un tasso di disoccupazione in calo al 6.5% rispetto al 6.6% della rilevazione precedente. Alle 14:30 il dato sull’indice dei prezzi alla produzione statunitense atteso in recupero a 0.2% rispetto al precedente a -0.2%. Alle 16:00 in Canada la decisione sui tassi d’interesse attesi invariati a 1.00%.
Giovedì 17 alle 11:00 il dato sull’inflazione europea attesa stabile a 0.5% rispetto al dato precedente. Alle 14:30 i permessi edilizi negli Stati Uniti dovrebbero mostrare una progressione a 1.038 miliioni rispetto ai 1.005 milioni della rilevazione precedente. Alle 16:00 l’indice Philly FED manifatturiero atteso in rallentamento a 16.5 rispetto al 17.8 della lettura precedente.
Venerdì 18 alle 14:30 il dato sull’inflazione in Canada attesa stabile a 0.5% e alle 15:55 l’indice Michigan sulla fiducia dei consumatori atteso in lieve rialzo a 83.2 rispetto al 82.5 della rilevazione precedente.
EUR/USD
La moneta unica è rimasta ben ancorata a 1.36 sul fine di settimana scorsa salvo poi ripartire di gran carriera questa mattina portandosi a 1.3630 e facendo vedere i muscoli. Ovviamente no, la Germania campione del mondo non c’entra nulla con il recupero dell’Euro che inaugura ufficialmente il periodo di lateralizzazione tra 1.3550 e 1.3650. la presenza di dati durante il corso della settimana farà il resto. È ancora troppo presto per sancire quale direzione prenderà anche perchè permane la forza di Euro, ma con gli sviluppi oltreoceano sul tapering, la Yellen è intenzionata a riportare alla normalità una situazione che di normale ha iniziato ad avere ben poco.
GBP/USD
Il cable non ha seguito a ruota la moneta unica, sintomo che il movimento non è guidato dal dollaro statunitense bensì dall’Euro che riparte contro la sterlina inglese con EURGBP che risale dai minimi relativi a 0.7940 fino a toccare 0.7960. Il cable dal canto suo ha continuato a lateralizzare in un range ben definito tra 1.71 e 1.7150 in attesa di spunti migliori soprattutto per quanto riguarda l’inflazione e il PIL del Regno Unito.
USD/JPY
Unico cambio vitale è lo yen che ritorna a 101.50 dopo aver raschiato bene il fondo del barile intorno a 101.10. Anche in questo caso non sono stati particolari dati a muovere il cambio, né il rafforzamento del dollaro che rimane ben lungi da essere il driver dei movimenti di questi giorni. Anche in questo caso, dal punto di vista tecnico USD/JPY rimane laterale nel medio periodo rimanendo comunque ancorato, almeno per il momento, all’interno del trend ribassista (grafico).